Lun. Apr 29th, 2024

«Non possono lasciare inermi le istituzioni, a partire dal governo nazionale e regionale, i fatti ricostruiti nell’inchiesta Metauros dalla Dda di Reggio Calabria, per cui in Calabria i rifiuti erano cosa del clan di ‘ndrangheta Piromalli e i fanghi industriali da smaltire venivano venduti a imprese compiacenti per la trasformazione in fertilizzanti». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: «Ci potrebbero essere conseguenze terribili per l’ambiente e la popolazione, per cui ho subito provveduto a presentare una specifica interrogazione, che si aggiunge a una prima, firmata all’inizio della legislatura insieme ai colleghi parlamentari calabresi del Movimento 5stelle, sul sistema rifiuti della Calabria e sull’impressionante giro di soldi che il governo mandò per l’emergenza ambientale della regione». «Il tema dello smaltimento di rifiuti e scorie – sottolinea il deputato 5stelle – è sempre stato sottovalutato, riguardo alla Calabria. Manca una coscienza del potere, non di rado supino, che non ha saputo accertare fino in fondo, in modo trasparente, i correlati rischi di inquinamento nei territori. Adesso devono attivarsi intanto le Prefetture. Nell’immediato ci aspettiamo iniziative serie e concrete dal presidente della Regione, Mario Oliverio, e dal governo nazionale, che chiamiamo espressamente in causa». «La magistratura – conclude Parentela – sta facendo saltare progetti criminali di gravità inaudita. Le istituzioni politiche devono invece chiarire quanto sia in pericolo l’ambiente e la salute dei calabresi».

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