Ven. Apr 26th, 2024

“Le ultime 24 ore vissute in Calabria sono l’emblema delle contraddizioni che caratterizzano la nostra terra. Da una parte l’uccisione di Sacko Soumali, giovane immigrato originario del Mali, dall’altra le polemiche sulla realtà di Riace.”.

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Lo afferma in una nota Nausica Sbarra, Responsabile politiche migratorie CISL Calabria.

“I due episodi sono facce della stessa medaglia. Rappresentano quanta violenza si consumi ancora nella nostra terra e quanto difficile sia e sarà la politica di governo sul tema dell’immigrazione. La giovane vittima era impegnato a difesa dei migranti che nella Piana di Gioia Tauro mettono a disposizione le loro braccia per raccogliere agrumi e ortaggi per pochi euro. Alla sua famiglia esprimiamo piena solidarietà e la vicinanza dell’intera Cisl Calabria”.

Non è possibile parlare di Rosarno e della sua tendopoli solo ed esclusivamente ogni qualvolta si verificano episodi gravi. Da più tempo stiamo sostenendo che è arrivato il momento, non più rinviabile, di mettere in campo politiche strutturali per quell’area, all’insegna della civiltà e della dignità delle persone e nel pieno rispetto dei diritti, sconfiggendo piaghe come il caporalato ancora oggi presenti.

La Calabria non è questa. La nostra terra si è sempre caratterizzata per aver favorito processi di accoglienza e inclusione come dimostra appunto l’esempio di Riace dove è stato possibile realizzare un modello di integrazione vero, nel rispetto dei principi di legalità e che per nessun motivo può essere messo in discussione.

La CISL chiede al Governo Regionale di portare avanti una interlocuzione costruttiva con l’Esecutivo Nazionale affinché esperienze di questo genere trovino adeguata attenzione e vengano adeguatamente sostenute e incoraggiate.

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