Ven. Apr 26th, 2024

” IO NON HO MAI PENSATO DI POTER CAMBIARE IL MONDO !
HO CERCATO SOLTANTO D’ESSERE UNA GOCCIA D’ACQUA PULITA NELLA QUALE POTESSE BRILLARE L’AMORE DI DIO !!!”
(Cartello affisso nelle pareti dell’Oratorio S. Filippo Neri di Caulonia, mi ha colpito moltissimo per il profondo ed essenziale messaggio che esprime).
Sono stato di mia volontà oggi pomeriggio ad incontrare i ragazzi, le mamme, gli operatori e gli anziani dell’oratorio S. Filippo Neri di Caulonia.
Ci hanno raccontato la grande attività meritoria di Don Rocco Agostino e chiedono al Vescovo di concedere a Don Rocco la possibilità di continuare la sua attività costruttiva presso quelle comunità.

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Don Rocco è stato trasferito ad Ardore, nell’ambito di una rotazione che ha interessato diversi reverendi della Diocesi.
Si sa che le decisioni quando si prendono hanno una loro ragione, individuata dal Vescovo certamente per migliorare il servizio della Chiesa sul territorio.
Sicuramente anche il “trasferimento” di Don Rocco rientrerà in una motivazione ragionevole, anche se i fedeli non si danno pace perchè non hanno capito perchè è stato disposto, per loro è stata una cosa inaspettata ed inspiegabile. Forse una conversazione preventiva -sicuramente non dovuta perchè il Vescovo ha tutto il diritto ed il potere di disporre nell’interesse generale della Chiesa- sarebbe stata auspicabile proprio perchè il Vescovo ha la caratteristica del dialogo.
Vero è che i fedeli delle altre parrocchie che sono state oggetto di trasferimento del loro pastore, hanno accettato con serenità i trasferimenti in uscita ed in entrata e che solo Caulonia “ha avuto a che dire” per sapere perchè è stato interrotto il percorso positivo intrapreso dalla comunità con Don Rocco.
Mi hanno profondamente emozionato per la loro sincerità, per il forte bisogno di continuare motivatamente ancora con Don Rocco.
Ma per amore della assoluta verità, per Caulonia la cosa è molto ben diversa dalle altre parrocchie della Diocesi.
Perchè ? Per un privilegio ? Perchè i loro preti sono intoccabili ?! Perchè si vogliono opporre al Vescovo ?!
No, no, niente di tutto questo. Qui a Caulonia si è ricostruito e recuperato tanto, ma tanto ancora resta da fare. Comunità che si uniscono, si aggregano, riempiono le quattro Chiese affidate a Don Rocco. Un motivo c’è, Don Rocco risponde in pieno al mandato del Vescovo ed alle esigenze della comunità. Ma il punto principale non è neppure questo, perchè in realtà ogni reverendo lascia la sua impronta andando via, è nella natura delle cose. E questi passaggi vanno rispettati.
IL PUNTO E’ LA “COSTRUZIONE DELL’ORATORIO”, COSTRUZIONE INTESA COME LUOGO DI AGGREGAZIONE, DI PREGHIERA, DI INCONTRO, DI EVENTI COMUNITARI, DI INTEGRAZIONE, SOCIALIZZAZIONE E DI LEGAME TRA LE VARIE CULTURE LOCALI E RIONALI.
A GUADAGNARCI IN MODO ESPONENZIALE I GIOVANI IN PRIMIS, GLI ANZIANI, LE PERSONE SOLE, LE FAMIGLIE, LE MAMME, LE NONNE, LE ISTITUZIONI, PERCHE’ DON ROCCO -CHE CREDE NELLA FAMIGLIA E NELLO STARE INSIEME ALLA PARI- HA CREATO QUESTA GRANDE IMPAGABILE ISTITUZIONE. E NON E’ COSA DA POCO !
ECCO SOLO SOTTO QUESTO PROFILO IL VESCOVO POTREBBE VALUTARE BENEVOLMENTE DI DARE LA POSSIBILITA’ A DON ROCCO ED AL GRUPPO DI FEDELI DI COMPLETARE IN COMUNIONE QUESTO PERCORSO.NON SI TRATTA DI EGOISMO MA DI UNA NECESSITA’ UMANA E CRISTIANA. IL DISTACCO POI SARA’ NATURALE, MENO TRAUMATICO DI OGGI PER I RAGAZZI E LE PERSONE ANZIANE.

Ho voluto raccogliere le loro testimonianze per il Tg ed uno speciale che andrà in onda su Telemia nei prossimi giorni.
Non ho mai avuto dubbi che Don Rocco avrebbe “conquistato” Caulonia, una persona seria, un pastore “maturo e saggio” malgrado la giovanissima età. Sin da quando era con Don Nadile gli predicevo che un giorno sarebbe diventato Vescovo. E lui sorrideva “Magari !”
Un uomo che fa della parola di Dio la sua missione cristiana.
E’ una persona disponibile, attenta, che ti dà ascolto, capace di farti percorrere strade corrette rispondenti ai dettami del Vangelo. E tratta tutti alla pari, pari rispetto, pari sorriso, pari accoglienza, ed ha un forte carattere, il giusto.
Certo che con queste sue doti umani e cristiane non poteva che “contagiare” i cauloniesi. E non era un compito facile. E credo abbia fatto tutto in comunione, come mi hanno documentato oggi i ragazzi. e ci credo, conoscendolo !
Ho potuto apprezzare le sue capacità di sapersi rapportare con gli altri e di puntare con tutte le sue energie sulla “Santità” della Famiglia e sulla accoglienza dei giovani, dei deboli, degli anziani.
L’ho ascoltato sempre e restavo sempre incantato ed ammirato per i concetti che mi esprimeva.
L’ho seguito quando ha dato una mano d’aiuto alle associazioni, in particolare quando si doveva rappresentare la “Passione Vivente”, il sapersi rapportare con i giovani, la capacità di trasmettere il senso religioso della rappresentazione.
Una risorsa per Gioiosa e ho constatato con piacere che è stato una risorsa anche per Caulonia.

Tutti elementi che sicuramente sono serviti per “rivitalizzare” la vita e la comunità dei fedeli che il Vescovo a suo tempo gli ha affidato.

Vedere quei volti, quei ragazzi, quelle mamme, quelle nonne implorare il Vescovo mi ha toccato il cuore.
E tutti a ripetizione a chiedere accoratamente al Vescovo di lasciarlo ancora là per completare il ciclo della sua missione.

Sentire quelle testimonianze devo confessare che mi sono sentito pieno d’orgoglio paesano, ma anche di gioia per sapere che “Rocco” , l’amico ed il benvoluto mio e di tutti a Gioiosa, è riuscito nella sua prima esperienza a fare bene e che quindi anche il Vescovo aveva visto giusto nel “mandarlo” in quel di Caulonia per sviluppare “il mandato” ricevuto dal Vescovo stesso attraverso le sue notevoli qualità di persona, di pastore di cristiano di servo della Chiesa, di portatore della parola di Dio.
Parimenti non vi è dubbio che altrettanto orgogliosi saranno le persone che costituiscono la comunità cauloniese affidata alle sue cure.

Il servizio andrà in onda su Telemia nei prossimi giorni nei Telegiornali, non solo, sarà trasmesso anche uno speciale in prima serata.

Vincenzo Logozzo

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