Ven. Apr 26th, 2024

L’inchiesta punta a stabilire eventuali responsabilità per le gravi condizioni di inagibilità della strada che da Curinga porta a Gizzeria, dove hanno perso la vita Stefania Signore e il figlio Cristian. Continuano le ricerche del bimbo di 2 anni. L’appello dei familiari: «Aiutateci a trovare Nicolò»

Continua dopo la pubblicità...


IonicaClima
amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Omicidio colposo plurimo, è questo il reato ipotizzato dalla Procura di Lamezia Terme, guidata da Salvatore Curcio, che già venerdì scorso ha aperto un fascicolo di indagine sulla vicenda che ha portato, nella notte tra giovedì e venerdì, alla morte di Stefania Signore, 30 anni, e del figlio Cristian, di 7 anni. Il corpo dell’altro bambino, Nicolò, di due anni, non è stato ancora ritrovato dai soccorritori, che continuano a cercare senza sosta. «Non smetteremo mai di ringraziarvi – scrive su Facebook Miriana Maglia, una parente delle vittime – ma per favore aiutateci a ritrovare il nostro bellissimo Nicolò. Più persone ci sono e più aree si riescono a controllare! È giusto che quel piccolo angelo abbia una degna sepoltura. Vi prego».
Anche nella seconda notte di lavoro le ricerche sono proseguite con la luce artificiale messa a disposizione da vigili del fuoco e protezione civile. Dal quartier generale allestito nella zona a ridosso del torrente esondato, continuano a partire indicazioni per i soccorritori che lavorano senza sosta, grazie anche all’applicazione del sistema di topografia applicata al soccorso. La preoccupazione e’ legata alla spessa coltre di fango che ha invaso tutta l’area, alzando di fatto il livello del terreno. Il fango, complice il sole che da ieri pomeriggio e’ spuntato in quasi tutta la Calabria, inizia ad asciugarsi e questo complica le operazioni. Le ricerche, come ha spiegato anche il capo della protezione civile Calabria, Carlo Tansi, continueranno senza sosta.

 
Il procuratore Curcio e il sostituto Scavello

LE EVENTUALI RESPONSABILITÀ I magistrati – il fascicolo è affidato al procuratore capo e al sostituto Giulia Maria Scavello – vogliono fare luce su eventuali responsabilità circa le gravi condizioni di inagibilità della strada che da Curinga porta a Gizzeria (dove era diretta la giovane madre), passando per San Pietro Lametino. Una strada invasa da un fiume di acqua, fango e detriti che ha reso pericolosa la strada al punto da spingere la donna ad abbandonare l’auto con i suoi due bambini per mettersi in salvo. Una scelta, purtroppo, disgraziata perché i tre sono stati investiti da un’ondata di fango e detriti che li ha trascinati per quasi un chilometro. Secondo un primo esame suoi corpi della madre e del bimbo di sette anni, le vittime sono morte per soffocamento da fango e detriti.

L’auto sulla quale viaggiavano Stefania Signore e i suoi due figli

UN POOL DI INGEGNERI E GEOLOGI Già venerdì un pool di ingegneri e geologi ha dato il via alle ispezioni sul luogo per verificare le condizioni della zona. Su questo procedimento indagano anche gli agenti del commissariato di Lamezia, guidati da Alessandro Tocco, e i carabinieri del Gruppo e della compagnia della città della Piana, coordinati dal colonnello Massimo Ribaudo e dal capitano Pietro Tribuzio. Le forze dell’ordine stanno effettuando riscontri e sentendo persone interessate ai fatti per accertare quanto accaduto e verificare responsabilità circa la sicurezza dei luoghi e la gestione dell’emergenza nel corso di quella notte di pioggia torrenziale che ha messo in ginocchio tutto il Lametino. Mentre le indagini proseguono i corpi della madre e del bimbo sono sotto sequestro per indagini.

ARRIVA LA PRESIDENTE DEL SENATO Il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati lunedì sarà in Calabria per essere vicina alle popolazioni colpite dall’alluvione dei giorni scorsi. Secondo quanto si apprende, Casellati visiterà le zone devastate dal maltempo e terrà una conferenza stampa a Lamezia Terme. Già a Cernobbio il presidente di Palazzo Madama puntò il dito contro il dissesto idrogeologico che rende sempre più fragile il territorio italiano – soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici – chiedendo un impegno serio ed efficace per contrastarlo.

Print Friendly, PDF & Email