Ven. Apr 26th, 2024

Il sindaco sospeso di Riace in visita alla baraccopoli dopo la morte di Moussa Ba. «Mi sento uno di questi ragazzi. È una sconfitta dello Stato, le autorità fanno finta di non vedere»

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Sabato aveva espresso a distanza la propria partecipazione per la tragedia. «Questa nuova tragedia mi fa molto soffrire, perché questi ragazzi sono qui per trovare lavoro e invece trovano la morte», aveva detto all’Agi Domenico Lucano, sindaco sospeso di Riace, dopo la morte di Moussa Ba nel rogo scoppiato nella baraccopoli di San Ferdinando. Domenica, invece, Lucano è andato nel ghetto di persona.
«È evidente che qualcuno è responsabile di questa tragedia, forse lo siamo tutti. Ma bisogna dire in primo luogo che si tratta di una sconfitta per lo Stato – ha spiegato a Repubblica –. Ho saputo della tragedia che ha portato alla morte di un ragazzo di 29 anni e non ho potuto fare a meno di venire qui. Perché io mi sento uno di loro».
«È da tempo – ha detto – che ho denunciato questa situazione, e vedo che c’è stata tanta attenzione per anomalie burocratiche e per le strutture di Riace e invece questa attenzione non c’è stata per la baraccopoli, che viene lasciata così in condizioni disumane. Noi avevamo cercato in tutti i modi di spiegare che si devono trovare soluzioni superando la baraccopoli e puntando sulle tantissime case abbandonate nella Piana di Gioia Tauro, invece in alcune riunioni ho sempre avuto la sensazione che non si volesse creare un contatto con le comunità e si volesse invece continuare a ghettizzare».
Secondo Lucano «la verità è che il motivo per cui le persone vanno lì è il lavoro illegale. Vogliono le braccia, gli schiavi, il caporalato, senza diritti sindacali e senza diritti umani. Ma perché le autorità fanno finita di non vedere? Questa storia va avanti all’infinito e ogni volta c’è un dramma di questo tipo, e meno male che non c’è stato un dramma ancora più grave. Diciamo una volta per tutte che c’è il dominio delle mafie, c’è una filiera tutta illegale: chi sono i proprietari dei terreni e degli agrumeti in cui si utilizza questa manodopera a basso costo?». 
Per il padre del “modello Riace”, inoltre, «Salvini non ha umanità, come al solito. Dove le portano queste persone? Sembrano deportazioni. Perché non vanno nelle abitazioni della Piana? Il presidente della Regione Oliverio aveva dato la massima disponibilità per un fondo di garanzia e un contributo per il recupero delle case abbandonate nei centri storici nei paesi vicini a San Ferdinando nella logica dell’accoglienza diffusa: questa è una soluzione umana. Salvini si accorge della situazione quando muoiono le persone, ma – conclude Lucano – non ha umanità».

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