Ven. Apr 26th, 2024

L’appello della Cec e del Forum Regionale delle Associazioni familiari: «Non bastano misure estemporanee o bonus che hanno il sapore dell’assistenzialismo e della provvisorietà». Magorno: «Riflessioni condivisibili»

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Monsignor Leonardo Bonanno, vescovo delegato della Conferenza episcopale calabra per la famiglia, e Claudio Sandro Venditti, presidente del Forum Regionale delle Associazioni familiari, raccogliendo le istanze delle famiglie hanno scritto una lettera ai parlamentari eletti in Calabria per sollecitare un loro impegno, «al di là delle appartenenze politiche», affinché nella prossima Legge di bilancio possa essere inserita la misura dell’assegno unico di 150 euro per ogni figlio, crescente al crescere del numero dei figli, indipendente da reddito o Isee e soprattutto dalla condizione lavorativa dei genitori. Esattamente come accade nel resto d’Europa. «Converrete – si legge nella lettera – che i giovani, pur desiderando fare famiglia, sono spesso costretti a rinunciare a causa di scelte politiche che penalizzano chi decide di mettere al mondo un figlio. La demografia è un principio non negoziabile: non possiamo accettare il fatto che una famiglia, pur volendo un figlio, abbia paura a farlo. Le famiglie d’altra parte – scrivono – pur non abdicando ai loro compiti fondamentali di cura, si trovano sempre più in difficoltà a causa di un sistema che non ne riconosce la funzione. Invece la famiglia, in particolare nella nostra Regione – continua la lettera – si dimostra il più grande ammortizzatore sociale». Ecco allora che la famiglia «non è il problema ma la soluzione! Sappiamo bene – commentano – che la Calabria sta attraversando la crisi demografica forse più grave della sua storia. Al calo delle nascite, infatti, si associa il fenomeno dell’emigrazione dei giovani e di interi nuclei familiari, costretti a cercare una vita dignitosa per sé e per i figli fuori dalla propria terra. Intere città e paesi si stanno svuotando, soprattutto nelle aree interne. Ne deriva un’emergenza non solo affettiva, ma anche sociale, non indifferente: tra pochi anni non ci saranno giovani da immettere nel mondo del lavoro, che potranno garantire quell’alleanza tra generazioni su cui si fonda il patto sociale. I nostri giovani lavoreranno e metteranno su casa in nazioni che ne riconoscono anche economicamente il valore sociale. La famiglia, non è un malato da curare, ma la cura del malato. Occorre una nuova narrazione della famiglia: non più problema, ma risorsa. La startup delle startup. L’impresa che produce risparmio». Per questo, il Forum delle Associazioni Familiari della Calabria unitamente alla Conferenza Episcopale Calabra attraverso il Vescovo delegato alla Famiglia, chiedono ai parlamentari, di rendersi protagonisti di «un serio cambio di passo, promuovendo, nell’ambito delle sedi parlamentari l’Assegno unico per figlio, e possa essere previsto nella Legge di Bilancio. Non bastano misure estemporanee o bonus che hanno il sapore dell’assistenzialismo e della provvisorietà».
LA CONDIVISIONE DI MAGORNO «Costruire un Paese a misura della famiglia è una sfida da raccogliere e portare fino in fondo», commenta il senatore di “Italia Viva” Ernesto Magorno, per il quale sono «infatti condivisibili e da sostenere con forza le parole della Conferenza Episcopale Calabra circa l’impegno del governo a sostegno delle famiglie. Un obiettivo, d’altro canto, per cui si sta spendendo con energia la Ministra Bonetti. La direzione è quella del Family Act che vuole dare un primo importante segnale di svolta per bilanciare un drammatico calo demografico in atto. Nel 2020 grazie al Family Act arriveranno: l’assegno universale mensile per tutti i nuovi nati, il congedo di 7 giorni per i papà e gli investimenti per la costruzione di nuovi asili nido e la riqualificazione di spazi finalizzati a servizi per l’infanzia. In particolare sulla questione dell’assegno familiare è da sottolineare che partirà dal prossimo gennaio per tutti i nati nel 2020, anche per figli di autonomi e partite Iva, e sarà erogato mensilmente per 12 mesi in tre fasce da 80, 120 e 160 euro, secondo la ricchezza complessiva del nucleo familiare. Insomma – aggiunge Magorno –  una misura strutturale non dal sapore assistenziale, ma che vuole essere il cardine del futuro del Paese attraverso un fondo per il Family Act che verrà istituito dal 2021 e con una consistente dotazione di base, in modo tale – ad esempio -da rendere l’assegno universale per ciascun figlio, dalla nascita all’età adulta, un sostegno definitivo e non sporadico. L’Italia ha bisogno di rinascere e il sostegno alle famiglie e alle giovani coppie è una strada maestra».

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