Il governatore uscente avrebbe posto le sue condizioni per una candidatura unitaria del centrosinistra. Già nei giorni scorsi aveva risposto all’appello delle Sardine: «Scegliamo assieme un nome di rinnovamento». Il leader nazionale del partito però avrebbe confermato il sostegno all’imprenditore vibonese
Continua dopo la pubblicità...
Il caso Calabria irrompe nella Direzione Pd. Secondo quanto riporta l’agenzia Adnkronos, è stato il governatore uscente, Mario Oliverio, a portare il tema nella riunione dem (qui l’Intervento integrale). In Calabria, da tempo, si consuma un confronto interno al Pd con il presidente uscente pronto a correre per un secondo mandato e il partito invece schierato su un’altra strada, quella di un candidatura diversa. Una candidatura che si è poi concretizzata con la discesa in campo del “re del tonno”, Pippo Callipo. Oliverio, a quanto viene riferito, sempre secondo l’AdnKronos avrebbe detto in Direzione di essere disposto a un passo indietro, a rinunciare a candidarsi anche senza il sostegno Pd, ma avrebbe chiesto «un riconoscimento alla sua dignità» e soprattutto «un rinnovamento». Un rinnovamento che per Oliverio non è rappresentato da Pippo Callipo. Nei giorni scorsi, il governatore uscente aveva risposto all’appello delle Sardine calabresi. «Fate tutti un passo indietro in nome di una rigenerazione della classe dirigente», aveva scritto su Fb, Jasmin Cristallo, referente della Sardine in Calabria. Un appello raccolto da Oliverio che si era detto disponibile a rinunciare alla candidatura e invitava Callipo e anche il candidato M5S Aiello a fare altrettanto per convergere tutti su una candidatura di rinnovamento.
Secondo quanto riferiscono fonti vicine alla segreteria nazionale del Pd, tuttavia, l’intervento del governatore Mario Oliverio non avrebbe spostato la situazione. Il leader democrat, Nicola Zingaretti, infatti – sempre secondo fonti del Nazareno – avrebbe detto in buona sostanza «unità sì, e noi l’abbiamo sempre ricercata, ma sempre nel segno di Callipo, che è una scelta vincente soprattutto per la sua possibilità di aprire alla società civile».
