Ven. Apr 26th, 2024

La ragazzina, di tredici anni, non voleva neanche più vivere con i genitori e per questo motivo aveva chiesto di poter stare con gli zii. La madre vittima delle violenze del marito spesso ubriaco e già arrestato per maltrattamenti

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Al termine delle indagini condotte dalla Squadra mobile della Questura di Cosenza, è stata eseguita un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa ieri, dal Gip del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura bruzia, nei confronti di un 34enne di Rende, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia. La misura cautelare scaturisce dalla segnalazione fatta dalla figlia tredicenne della coppia, che si era recata in Questura lo scorso mese di ottobre, per denunciare ‘reati contro la persona in pregiudizio di minori e reati sessuali’. In pratica la giovane avrebbe riferito che il padre, dopo essere stato già arrestato in passato per maltrattamenti ai danni della madre, aveva ripreso la sua condotta vessatoria soprattutto in preda ai fumi dell’alcol. La minore turbata dalla situazione, non voleva più vivere in casa dei genitori e per questo si sarebbe anche trasferita a casa degli zii.

La madre della tredicenne però, sentita dagli uomini della Questura, inizialmente non avrebbe confermato l’esistenza dei maltrattamenti parlando, in via generica, di litigi frequenti tra lei e il marito. Poi però, a seguito di accertamenti, gli investigatori, dopo aver sentito anche testimoni informati della situazione familiare, hanno confermato l’esistenza dei maltrattamenti, fin quando la stessa donna, dopo un’ulteriore aggressione subita da parte del 34enne, si è presentata in Questura raccontando tutti i maltrattamenti subiti. Le indagini hanno accertato che l’uomo, con condotte reiterate nel tempo, avrebbe maltrattato e picchiato la moglie con continue minacce, anche di morte. In una circostanza avrebbe distrutto il cellulare della donna per gelosia.

In altre circostanze l’avrebbe colpita a schiaffi, pugni, anche calci e persino lanciandole contro degli oggetti e ponendola in uno stato di sofferenza morale e psichica tale da renderle la vita assolutamente impossibile. Le condotte dell’uomo ricostruite dagli uomini della Squadra Mobile, hanno portato la Procura a richiedere ed ottenere dal Gip il provvedimento cautelare.


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