Ven. Apr 26th, 2024

Il Pronto Soccorso resta con soli sei medici, in guai seri finiscono pure Medicina e Psichiatria E il centro Neurologico perde tre “Oss”. L’Asp: «Il commissario non ci ha ancora autorizzato»

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Con l’inizio del nuovo anno la situazione si è ulteriormente aggravata all’ospedale di Locri. Non sono stati rinnovati gli incarichi ai medici che “coprivano” i vuoti d’organico nei vari reparti. Da quanto emerge il mancato rinnovo di tali incarichi sarebbe stato determinato dalla circostanza che i commissari straordinari dell’Asp reggina non avrebbero ancora ricevuto dal commissario regionale per il piano di rientro, Saverio Cotticelli l’autorizzazione a rinnovare i contratti scaduti lo scorso 31 dicembre. Lo ha precisato a chiare lettere la stessa Commissione straordinaria, con una nota, affermando che «in mancanza di autorizzazione» non è «legittimata a prorogare i rapporti di lavoro a tempo determinato scaduti».

Tra l’altro fra i medici che non hanno avuto rinnovato l’incarico, ci sono anche quelli che hanno superato, alcuni anche di molto, i 36 mesi di incarico stabiliti dalla legge che rendono la stabilizzazione obbligatoria. I reparti colpiti da questa ennesima emorragia di personale medico sono, oltre al Pronto Soccorso rimasto con soli sei medici in attività, la Psichiatria e la Medicina.

Anche per il Centro di recupero neurologico di Locri il 2020 è iniziato molto male. Il primo gennaio, infatti, l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria ha notificato telegrammi di licenziamento a tre Operatori socio-sanitari incaricati che prestavano servizio nella struttura che ospita 16 disabili gravi che vi vivono residenzialmente. Le tre lettere di licenziamento e la contemporanea cessazione dal servizio per scadenza contratto di un altro operatore, hanno ridotto a quattro le unità di operatori socio-sanitari in servizio presso il Centro, una delle quali al momento è tra l’altro assente per malattia. Questa improvvisa emorragia di Oss ha messo gravemente in crisi, l’assistenza dei 16 disabili.

Il gruppo di associazioni “Pro disabili centro recupero neurologico di Locri”(Unitalsi, CommaTre, Adda, Auser e altre) è immediatamente sceso sul sentiero di guerra. «È impossibile – ha evidenziato il referente delle associazioni, Vincenzo Logozo – che quattro OSS possano, 24 ore su 24, lavare, vestire, dar da mangiare, curare l’igiene, assistere al bagno i 16 disabili gravi e assicurare loro quanto è necessario. Una situazione del genere – continua Logozzo -identifica  una vera e propria interruzione di servizio pubblico».

Ma è una storia che sembra ripetersi. Logozzo evidenzia infatti che «quattro anni fa i disabili furono lasciati dall’Asp alla deriva, senza OSS, per ben quattro mesi, durante i quali i tre titolari vennero sostanzialmente aiutati dal personale volontario del Gruppo di associazioni che non ci stavano a lasciare indifesi i 16 ospiti del Centro e si sono mossi immediatamente».

Il referente delle associazioni evidenzia che i 16 disabili, che vivono insieme da quarant’anni, oggi sono alloggiati a poche decine di metri dell’ospedale di Locri, in una struttura bella e nuova, ma purtroppo non hanno una vita interna ed esterna arricchita da relazioni sociali. «Contatti con altri esseri umani, oltre agli addetti ai lavori , non ne hanno. Solo noi delle associazioni organizziamo incontri, spettacolini, pranzi con cucina casareccia, giochi e quant’altro».

Logozzo ricorda anche che per nove mesi, l’Asp e il Distretto locrideo, hanno privato i 16 disabili del servizio di fisioterapista. «Si è provveduto – afferma Logozzo – solo dopo che abbiamo fatto una segnalazione particolareggiata di interruzione di servizio pubblico alla Procura della Repubblica. Infatti dallo scorso mese di maggio i fisioterapisti del reparto ospedaliero  guidato dal dott. Raffaele Argirò si prendono quotidianamente cura dei disabili«.

Nel pomeriggio del primo gennaio le associazioni “Pro disabili” si sono autoconvocate presso il Centro per «protestare e denunciare questa incredibile e disumana situazione che si sta creando».

fonte gazzetta del sud

SERVIZIO DI GIUSEPPE MAZZAFERRO
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