Mer. Mag 1st, 2024
Stranieri: «Siamo ciechi, almeno i forestieri ci aprono gli occhi»
«Per venir fuori da questa situazione non basta ripetere 200 volte in ogni convegno la parola “sinergia”»

Della serie: parlate di noi, anche in maniera cattiva, ma parlatene ! È più o meno il pensiero di Klaus Davi che continua a cavalcare l’onda delle polemiche intorno allo spot sulla Locride: «Come ha scritto correttamente Open, il giornale di Enrico Mentana – ha affermato ieri il massmediologo, consigliere comunale di San Luca – il nostro “commercial” sulla Locride era stato ignorato per cinque lunghi giorni. Poi. improvvisamente, i fari ci sono accesi grazie alle dichiarazioni scomposte di Luca Zaia su uno spot che altrimenti sarebbe rimasto dimenticato nel web».

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Davi ha rilasciato questa dichiarazione alla corrispondente in Italia della più grande agenzia di stampa tedesca, la Dpa , che ha dedicato al “Caso Locride” un lungo articolo . «Non fosse stato per il governatore del veneto – scrive la corrispondente da Roma e dal Vaticano Petra Kaminsky – il video sarebbe passato completamente inosservato». Nell articolo è riportata una intervista a Klaus Davi che così continua: «Si trattava di una piccola campagna web che al massimo avrebbe suscitato l’interesse di qualche assessore al turismo». «È un fatto oggettivo – conclude Davi con riferimento alla parte iniziale dello spot, poi cancellata, che aveva fatto esplodee le polemiche – che la Calabria e il Sud Italia siano stati toccati solo marginalmente dal Covid, che ha colpito e colpisce molto di più Lombardia ed Emilia».

Sulla vicenda ci sembra interessante anche un piccolo monito che arriva dal sindaco di Sant’Agata del Bianco, Domenico Stranieri, che dovrebbe far riflettere i cittadini della Locride. Considerazioni, quelle di Stranieri, di estrema attualità. Stranieri subito dopo la presentazione del video ha ammesso che Davi stava provando a scuotere « l’immobilismo di testa e sguardo di molti di noi, proponendo un’immagine “diversa” della Calabria» ed evidenziando che il video per il quale «molti restano a bocca aperta come se arrivassero direttamente da una sorta di “età di mezzo”, mi fa riflettere sul nostro abituale, sconsolante, atteggiamento».

Quindi il primo cittadino, che negli ultimi anni ha attivato a S. Agata del Bianco una serie di iniziative che hanno rivitalizzato il piccolo borgo interno, dopo aver ricordato che tempo addietro, in una circostanza quasi simile, ebbe a scrivere che «la Calabria è una regione che si accorge di essere bella perché ne parla, in un pezzo, il giornale francese Le Monde o perché “il New York Times l’ha inserita fra i 52 posti più belli al mondo» attualizza il suo concetto: «Ancora oggi è così: siamo come un popolo intero di nati ciechi, tra i quali giunge uno straniero che, unico veggente in tutto il paese, per la prima volta rende accessibile agli abitanti la loro realtà».

Da qui la giusta considerazione che «molti cittadini della Locride non conoscono i nostri artisti e i nostri scrittori, probabilmente perché sono troppo “nostri”, hanno nomi poco “eccentrici” (quanto basta per essere citati e non letti), segnalano parecchi mali, ci dicono che la rivoluzione, la forza per risollevarci, deve nascere dentro di noi perché non verrà mai nessuno da fuori a salvarci. E per trovare questa forza – afferma Domenico Stranieri – non basta ripetere 200 volte la parola “sinergia” in ogni convegno. Il cosiddetto “turismo culturale”, non è un semplice elenco di bellezze e monumenti, ma il risultato di un certo modo di ripensare agli elementi distintivi della nostra identità, alle risorse che vanno organizzate e gestite. Seguire l’esempio di Matera, o di altri luoghi – afferma ancora – presuppone la capacità di progettare e avere una visione di futuro. Occorre costruire una vera narrazione, che trasformi il patrimonio culturale e naturalistico in esperienza evocativa legata al territorio. Il riscatto della Locride, in questo mondo – conclude – non conosce altre scorciatoie».

Difficile dargli torto.

ARISTIDE BAVA (Gazzetta del Sud)

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