Ven. Apr 26th, 2024

Sto pensando ancora a Gaetano Bottiglieri quando, verso le 12:30, mi telefona un suo parente per dirmi che ha letto il nostro ricordo ed è rimasto commosso. Capisco che mi vuole dire qualcosa e lo invito a venire in redazione. Così mi racconta cosa è veramente successo. Mi dice che alcuni mesi fa Gaetano ha subito due interventi alla mandibola, il primo non è andato bene, mentre il secondo era solo correttivo. Vista l’inadeguatezza degli interventi, i primi di settembre avrebbe dovuto essere operato di nuovo in un altra struttura. Sabato pomeriggio, Gaetano non stava molto bene e ha avuto la prima emorragia, così è arrivata l’ambulanza e lo ha portato al pronto soccorso di Locri. Lì sono subito intervenuti per tamponare l’emorragia e lo hanno messo su un lettino, dove ha passato la notte in condizioni traumatiche, addirittura senza nemmeno l’acqua. Il giorno dopo, domenica, ha continuato a stare male e, mentre i medici del Pronto Soccorso hanno cercato di trovare una collocazione in un ospedale adeguato, perché a Locri non esiste il reparto, ha avuto una seconda emorragia. Così in, quella situazione, dopo aver di nuovo tamponato l’emergenza, hanno dovuto praticare due trasfusioni di sangue. Per fortuna la sera, nonostante le difficoltà e mille telefonate e raccomandazioni, a 36 ore dalla prima emorragia è stato trasferito a Catanzaro, dove è arrivato tardi, in condizioni serie. La mattina presto, purtroppo, ha avuto la quarta emorragia che è risultata fatale, vista la debolezza accumulata.
I famigliari mi hanno voluto raccontare questa storia perché sono addolorati due volte, per la perdita incolmabile e per l’ingiusta vicenda che porta via un ragazzo di appena 53 anni, morto dissanguato nel 2020. Mentre negli altri paesi si operano le persone in microchirurgia, nell’ASP commissariata di Reggio Calabria si muore perché non esiste un coordinamento funzionante tra le varie aree e tra i vari ospedali. Per giustizia ho voluto sentire un mio amico medico che, in qualche modo, ha seguito la vicenda e mi ha detto che i ragazzi del Pronto Soccorso di Locri hanno fatto bene, hanno azzeccato la diagnosi, sono intervenuti in modo preciso e tempestivo, se gli si vuole rimproverare qualcosa è che non sono riusciti a pretendere che il paziente fosse portato subito a Reggio Calabria per l’intervento necessario a salvargli la vita. Questa purtroppo è la vicenda di Gaetano Bottiglieri, che muore a 53 anni dissanguato, una morte che una sanità giusta sicuramente avrebbe evitato. Questo dobbiamo ricordarci quando abbassiamo la testa, questo dobbiamo ricordarci quando stiamo zitti di fronte a delle ingiustizie.

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