Dom. Mag 5th, 2024
Linfa vitale.
E’ questa la mia nuova creazione (interamente in cemento) che da oggi occupa un piccolo spazio nel cuore di un grande paese – Sant’Agata –, a pochi passi dalla casa dello scrittore Saverio Strati e ad altrettanti pochi passi dalla casa dei miei nonni paterni.
Linfa vitale vuole rappresentare la vita che non si arrende e che non capitola di fronte alle vessazioni dell’uomo, né si piega alle intemperie del tempo; si oppone, anzi, ad essi con sovrumana vitalità. Un’impercettibile particella che, scampata all’incendio, si tramuta in linfa, divenendo la gemma e quindi il ramo che restituirà l’esistenza all’albero. E poi ancora la vita che sta per sbocciare nel grembo di una giovane donna, la stessa che contempla l’orizzonte nel delirio di dover vedere un giorno il frutto del suo ventre partire verso terre lontane. I temi che emergono sono dunque la vita, la rinascita, l’emigrazione. Tale è il significato di quest’opera inserita nella penultima manifestazione di “Stratificazioni”, rinomato festival diretto e patrocinato dall’Amministrazione comunale di Sant’Agata del Bianco che sentitamente ringrazio, soprattutto per avermi fornito la possibilità di sottolineare (attraverso l’arte) uno degli aspetti più drammatici del nostro Mezzogiorno.
Francesco Marrapodi.
Colgo l’occasione per ringraziare pure
Giuseppe Giampaolo, per aver creato la struttura in ferro all’interno della statua, Cesare Scarfone, per aver fornito l’adatto tipo di sabbia, Rocco Maisano, che ha creato la base, e Rita Sculli, che ha dato un contributo lavorativo non indifferente. GRAZIE.
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