Dom. Apr 28th, 2024

Volare resta il sogno dell’uomo, sin dalle sue origini. Lo tramandano gli antichi egizi, la leggenda di Dedalo ed Icaro, la religione cristiana con i suoi angeli alati, Leonardo, i fratelli Wright, Domenico Modugno che voleva volare “nel blu dipinto di blu”. Vicenzu ‘u Pacciu, al secolo Vincenzo Raschellà, che la mattina del 25 settembre 1889, probabilmente il primo uomo ad aver volato senza l’ausilio di un motore a scoppio, si elevò nell’aria dalle colline di Scrongi sul cielo di Caulonia, con un aliante da esso stesso realizzato e che chiamò “il falco”. Un  aeromobile a forma di sigaro realizzato con struttura in canna di bambù e tela, ali a forma di pipistrello ed alimentato all’interno con dell’aria calda prodotta mediante erba umida messa a bruciare. Altresì, con l’ausilio di un sistema propulsivo realizzato mediante il movimento meccanico di alcune eliche mosse a pedali. Proprio sulle tracce di quel volo è sorto negli ultimi tempi a Caulonia Marina il “circolo aeronautico cauloniese”, su un’area privata messa a disposizione gratuitamente, dove è stato possibile realizzare una pista di atterraggio e decollo e relative pertinenze di servizio. Promotore ed anima del circolo l’appassionato di volo Mario Vasile, pilota di aviazione sportiva, ispettore superiore s.u.p.s.. Siamo il località Marmorè, proprio all’imbocco del sottopasso ferroviario e della SS106. Quindi, oltre la fiumara Amusa a sud di Caulonia Marina, vicini al centro abitato di Vasì, difronte al mare poco oltre l’interno della pista ciclabile Caulonia Marina-Porto delle Grazie di Roccella Jonica. Una iniziativa che integra l’offerta turistica del territorio: mare, monti, paesaggio e beni culturali e, adesso anche il cielo. Da alcuni mesi, l’area che era in stato di completo abbandono ed infestata da erbacce e rifiuti, grazie all’applicazione quotidiana Mario Vasile assistito dalla propria compagna, di amici come Mimmo Capogreco e Nicola Fiorenza, supportato dalla collaborazione gratuita di taluni operatori, ha dato vita ad una realtà già aspirata dai cauloniesi. I quali, grazie anche alla passione per l’aeromodellismo di Mimmo Candido, negli anni ’80 avevano pensato alla realizzazione di un’avio-superfice al servizio della protezione civile. Inoltre, in quegli anni, una manifestazione con l’atterraggio di alcuni velivoli leggeri sul lungomare di Caulonia Marina, lato nord.

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“Porto avanti questa mia passione ormai da qualche decennio – osserva Mario Vasile – L’amore per questo territorio, in quanto figlio di questa terra, ha fatto sì che portassimo la nostra attività sportiva in questa parte di Calabria (inizialmente il 38°FlyZone operava nelle zone reggine, in particolare a Condofuri e per ultimo a Cardarella di Stilo con le “Ali dello Stilaro”).  Voliamo con dei velivoli particolari – spiega – molto affascinanti, che, oltre all’estrema affidabilità e sicurezza, fanno sentire l’ebrezza della piena libertà del volo”. Quindi, passa alla descrizione del proprio velivolo: “È di antichissima concenzione, il cui prototipo spagnolo risalirebbe al 1910. E’ una macchina che nel corso degli anni è stata perfezionata per fini sportivi ed in realtà europee anche per fini istituzionali”.

“Pratichiamo questa attività anche al servizio del territorio – sottolinea – lavoriamo,  infatti, affinchè a breve questa area venga dotata di un’elisuperfice, disponibile H24 al servizio delle emergenze sanitarie”. E’ il caso di ricordare che Caulonia Marina, come il resto dell’intero comune, manca di un’apposita area per l’atterraggio delle emergenze sanitarie dell’elicottero del 118. In alcune circostanze, è opportuno sottolineare, si è registrato l’atterraggio dell’elicottero lungo la SS106 con i conseguenti ritardi che possono fare la differenza in caso di soccorso medico-sanitario.

“Siamo in una zona bellissima, affascinante – continua Vasile – Osservare dall’alto, una volta a terra, si conserverà un ricordo sicuramente più bello del nostro territorio”.

Ilario Camerieri

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