Ven. Apr 26th, 2024

L’Avv. Cosimo ALBANESE di Siderno ha sempre creduto, sin dal conferimento dell’incarico, alla piena innocenza di Gianluca RACCO in ordine al reato di omicidio volontario per cui sarebbe stato poi condannato definitivamente alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per la durata di un anno e due mesi. E dopo lunghissime ed intense battaglie giudiziarie magistralmente condotte dal difensore senza mai dimostrare la minima esitazione – proseguite persino dopo la pesante condanna definitiva inflittagli anche con la promozione del giudizio di natura straordinaria della revisione della sentenza, conclusosi il 13 luglio 2020, dopo un iniziale rigetto della Corte d’Appello di Salerno, con l’assoluzione da parte della Corte d’Appello di Napoli dal delitto di omicidio e dai connessi reati in materia di armi, nonché con la rideterminazione della pena complessiva per gli ulteriori reati concorrenti (non pertinenti però ai fatti di cui all’omicidio) ad anni 24 di reclusione – oggi si sono spalancate definitivamente le porte del carcere di San Gimigliano: Gianluca RACCO in questo momento sta tornando a casa libero per riabbracciare i propri cari; oggi è stato finalmente scarcerato!

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Gianluca RACCO, non ancora trentenne, veniva difatti ingiustamente condannato al carcere senza fine pena per un gravissimo reato da egli mai commesso e oggi, dopo dodici lunghissimi anni trascorsi in detenzione (carcerato il 20 agosto 2009), la Giustizia ha finalmente prevalso.
Già lo scorso mese di luglio, dopo alcuni anni di braccio di ferro tra l’Avv. Cosimo ALBANESE e la Corte d’Appello di Salerno, era stata dimostrata la piena innocenza di Gianluca RACCO per il grave reato di omicidio volontario a suo carico grazie al pieno accoglimento da parte della Corte d’Appello di Napoli del ricorso proposto per la revisione della sentenza di condanna all’ergastolo, residuando tuttavia una pena ancora da scontare determinata dalla Corte partenopea in anni 24 di reclusione per alcuni ulteriori reati concorrenti per fatti diversi dal delitto principale.
La particolare competenza e la trentennale esperienza nel campo penale dell’Avv. Cosimo ALBANESE ha fatto registrare oggi anche un altro risultato, assolutamente unico nel suo genere sin dal dopoguerra, arricchendo di un ulteriore grandioso successo la storia giudiziaria del giovane Gianluca RACCO, la cui vita era oramai tragicamente segnata.
Dopo la positiva revisione della sentenza, infatti, l’attività difensiva dell’Avv. Cosimo ALBANESE si è incentrata su una nuova questione fondamentale: l’applicazione al caso specifico di Gianluca RACCO della previsione sancita dall’art. 184 del codice penale, peraltro già contenuta nella originaria formulazione del “Codice Rocco”, approvato, in pieno regime fascista, con Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398. La norma in questione, infatti, rubricata “Estinzione della pena di morte, dell’ergastolo o di pene temporanee nel caso di concorso di reati”, già da allora prevedeva che “Quando, per effetto di amnistia, indulto o grazia, la pena di morte o dell’ergastolo è estinta, la pena detentiva temporanea, inflitta per il reato concorrente, è eseguita per intero. Nondimeno, se il condannato ha già interamente subito l’isolamento diurno, applicato a norma del capoverso dell’articolo 72, la pena per il reato concorrente è ridotta alla metà (…)”. L’illuminante ragionamento del prestigioso difensore reggino, pertanto, in una discussione innanzi alla Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria durata alcune ore, è stato diretto a far comprendere al Giudice che l’art. 184, c.p., previgente rispetto all’entrata in vigore della Costituzione italiana (1 gennaio 1948), nell’Italia repubblicana risulta senz’altro incostituzionale per violazione dell’art. 3 della Costituzione (principio di uguaglianza) nella parte in cui non prevede che, oltre che per effetto di amnistia, indulto o grazia, se il condannato ha già interamente subito l’isolamento diurno, applicato a norma del capoverso dell’articolo 72, c.p., la pena per il reato concorrente deve essere ridotta alla metà anche a seguito di assoluzione per revisione della sentenza ex art. 629 del codice di procedura penale. Tesi in effetti pienamente condivisa dalla Corte reggina, la quale, con provvedimento depositato e contestualmente comunicato al difensore nella giornata odierna, preso atto del periodo di isolamento diurno pari ad un anno e due mesi interamente subito dal condannato, ha provveduto a ridurre da 24 anni a 12 anni la pena rideterminata a carico di Gianluca RACCO per i reati concorrenti a seguito del giudizio di revisione della sentenza in data 13 luglio 2020 ed a fissare, quindi, la data di scarcerazione al 20 agosto 2021.
Un ulteriore intervento sapientemente condotto in extremis dall’Avv. Cosimo ALBANESE presso la Procura reggina nella stessa mattina odierna appena ricevuto il provvedimento ha peraltro consentito a Gianluca RACCO di ottenere anche la immediata scarcerazione, con oltre due mesi di anticipo rispetto alla data fissata dalla Corte d’Assise d’Appello: la difesa, infatti, ha eccepito alla Procura anche il mancato computo del beneficio della liberazione anticipata (45 giorni ogni 6 mesi di detenzione) previsto dall’Ordinamento Penitenziario in favore del proprio assistito, con la conseguenza che Gianluca RACCO non solo in ragione di ciò è stato immediatamente e definitivamente posto in libertà, ma oggi si trova ad avere addirittura a suo credito circa tre anni di detenzione patita in più del dovuto, con inevitabile apertura di futuri scenari che la difesa sta già tenendo in debita considerazione!
L’Avv. Cosimo ALBANESE, pertanto, ha espresso viva soddisfazione per lo straordinario risultato conseguito, unico in tutta la storia giudiziaria italiana dal 1948 ad oggi, soprattutto per il fatto che il provvedimento della Corte reggina è stato adottato nel pieno convincimento che la richiesta difensiva, ivi compresa la eccezione di incostituzionalità dell’art. 184, c.p., era completamente fondata, circostanza che ha consentito ad una giovane vita di tornare finalmente a vivere.

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