Gio. Mag 2nd, 2024

Solo 1 su 10 crede che la Dad sia definitivamente archiviata

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di Raffaella Silvestro

        

Come l’ attesa prima di un salto nel vuoto: la vigilia

del primo giorno di scuola è stata vissuta più

o meno così dalla maggior parte degli studenti che stamattina

sono tornati sui banchi. Preoccupati per la pandemia ma anche

felici di essere tutti insieme in classe dopo due anni

scolastici anche di Dad. Basta osservare quali sono state le

loro principali emozioni a poche ore dalla prima campanella

dell’anno scolastico 2021/2022. A raccoglierle, il portale

Skuola.net, che per l’occasione ha intervistato 1.500 ragazzi

delle scuole superiori, i più colpiti dalla pandemia.

Per più di uno studente su 3 è stata la “preoccupazione” il

sentimento prevalente con cui si è avvicinato ai cancelli del

proprio istituto. Un altro 15% ha detto di provare soprattutto

“incertezza”, il 13% addirittura “paura”. Una catena di

pessimismo spezzata solo da un altro 13% che, in controtendenza,

è stato “felice” di tornare a scuola. Immancabile la “tristezza”

per la fine delle vacanze o la “noia” per il ritorno alla

routine di sempre, predominanti per 1 su 10.

Gran parte dello spaesamento dei ragazzi potrebbe essere stato

generato dalla scarsità di informazioni a disposizione sulle

nuove regole introdotte per limitare i contagi da Covid-19 nelle

scuole: solamente 1 su 3 dice che l’istituto ha fornito tutte le

coordinate necessarie e di aver chiaro come doversi comportare.

Perché la pandemia, seppur in misura minore rispetto al

settembre scorso, fa ancora paura: oltre un terzo degli

intervistati (34%) teme che la malattia possa di nuovo bussare

alla porta con violenza, mentre il 46% manifesta dei timori,

comunque inferiori rispetto all’anno passato. Solo 1 su 5

affronterà il nuovo anno speranzoso che il peggio sia passato.

 Uno studente su 2 è felice che, se le cose andranno per il

meglio, si andrà in classe da settembre a giugno, ma circa 1 su

3, visto l’andamento della pandemia, avrebbe ancora alternato

lezioni in presenza e Dad e il 14% che sarebbe rimasto

volentieri in Dad.

Oltre la metà dei contrari al ritorno definitivo alla normalità

scolastica (57%) vorrebbero continuare a sfruttare gli aspetti

positivi derivanti dalla Dad: orari più comodi per alzarsi la

mattina e la libertà di vestirsi come meglio credono, per

esempio, mentre il 27% sostiene che con le lezioni online il suo

rendimento è migliorato.

Quelli che, invece, non vedevano l’ora di tornare fisicamente a

scuola puntano soprattutto sugli aspetti ‘sociali’: quasi la

metà (48%) vuole tentare di ricostruire quei rapporti umani –

con i compagni di classe e/o con gli insegnanti – che con le

lunghe chiusure del recente passato spesso si sono raffreddati.

Solo dopo viene la didattica, con il 35% dei pro-presenza che è

contento soprattutto perché potrà seguire meglio le lezioni.

Anche se la Dad è un spauracchio che aleggia ancora nella mente

degli studenti più grandi, indipendentemente dai punti di vista.

Tanto è vero che, secondo la stragrande maggioranza, prima o poi

è inevitabile che venga riattivata: 1 su 4 pensa che ciò

potrebbe accadere per lunghi tratti dell’anno, come in passato;

un altro 62%, più fiducioso, la vede come una soluzione adottata

a intermittenza e per brevi periodi. Appena 1 su 10 la immagina

in archivio. Infine sui trasporti, la gran parte degli

intervistati sono concordi sul fatto che li attendono mesi non

facili: per 4 su 5 la situazione è preoccupante in ottica

contagi. Il motivo principale è il sovraffollamento imperante,

seguito dalla diseducazione civica degli utenti che salgono a

bordo senza mascherina.

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