Tra persone nel mirino governatore Toti e infettivologo Bassetti
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Per entrare nell'associazione gli
affiliati venivano sottoposti a specifici programmi di
reclutamento e addestramento. Gli organizzatori agganciavano
prima su Facebook gli utenti no vax e poi li invitavano su
canali Telegram dove venivano mandati video su come organizzare
azioni di sabotaggio o danneggiamenti senza essere scoperti. E’
quanto emerge dall’indagine della Polizia postale che ha portato
alla perquisizione di 29 persone appartenenti a gruppi No Vax –
No Green pass.
I proseliti, chiamati ‘guerrieri’, dovevano compiere azioni
di vandalismo contro i centri vaccinali, sabotare la campagna
vaccinale e pubblicare, in maniera coordinata e ad orari
prestabiliti, tramite account falsi, post denigratori che
prendevano di mira in particolare politici, infettivologi e
giornalisti.
Specifici programmi di reclutamento erano stati previsti per
i no vax appartenenti alle categorie dei sanitari, degli
insegnanti e degli appartenenti alle forze dell’ordine.
L’inchiesta era partita la scorsa estate e tra le persone finite
nel mirino dei gruppi c’erano anche il presidente della Regione
Giovanni Toti e l’infettivologo Matteo Bassetti.