Lun. Apr 29th, 2024

Nel 2021 come negli anni del ventennio fascista. Il tratto di statale 106 che attraversa la Locride per un buon 80% è fermo al secolo scorso. Cento chilometri da Monasterace a Palizzi quasi tutti ad una corsia passando per tredici comuni tra semafori e strettoie, nonché lunghi tratti scarsamente illuminati pericolosi di giorno, figurarsi di notte.

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Da Roccella a Locri

L’unica eccezione di rilievo è rappresentata dalla variante Roccella-Locri, aperta nel 2015 dopo 30 anni di attese fatte di lungaggini burocratiche che ne hanno rallentato l’ultimazione. La bretella nacque per volontà politica, quando la deputazione calabrese era in grado di incidere nei palazzi romani e battere i pugni sui tavoli. Furono i senatori Sisinio Zito e Giuseppe Fimognari a presentare un emendamento al piano per le strade di grande comunicazione dell’allora governo di centrosinistra, inserendo la realizzazione della Roccella-Locri. I lavori furono consegnati nel 2011 per un importo di circa 100 milioni di euro e ultimati 4 anni dopo, per un’opera lunga 24 chilometri a doppia corsia che ha risolto soltanto in parte il problema della viabilità sulla fascia ionica reggina. La bretella infatti “muore” a monte della città di Zaleuco, nei pressi dell’ospedale, per poi ricongiungersi al vecchio tracciato dopo oltre un chilometro di attraversamento all’interno del centro abitato. Si presenta angusto anche lo svincolo di Siderno in contrada San Leo, lungo un tortuoso budello che sbuca dietro lo stadio comunale. Poi il nulla. Per coprire i 55 chilometri che vanno da Locri a Palizzi serve armarsi di pazienza e mettersi l’anima in pace al volante, perché arrivare in fondo in meno di un’ora è impresa al limite dell’impossibile.

La variante di Palizzi

È il 23 Luglio 2019 quando i primi automobilisti percorrono la nuova variante all’abitato di Palizzi. Circa 4 km, tra gallerie e viadotti, si stagliano a ridosso del blu dello Jonio, tra il verde delle pendici meridionali dell’Aspromonte e il bianco dei calanchi attraversando una vallata che si apre verso il mare, e si immergono nel cuore della Calabria grecanica, in un’area a elevato pregio naturalistico. Occorre però fare un passo indietro, al dicembre 2007: i lavori procedevano nel rispetto del cronoprogramma, per un avanzamento di circa il 7%, quando la frana del versante Sud-Ovest del promontorio di Sant’Antonino travolse l’omonima galleria in fase di costruzione. A seguito del crollo della galleria nel 2008 la magistratura pose sotto sequestro il cantiere, che sarebbe rimasto fermo per circa un decennio.

130 milioni di euro in cassa

Il prolungamento della nuova statale 106 è una vecchia aspirazione che il territorio si porta appresso da anni. In particolare il tratto di strada da Locri ad Ardore era già stato programmato prima ancora che fosse inaugurata la statale bis (Roccella-Locri). Gli ultimi progetti aggiornati raccontano di un finanziamento di 40 milioni di euro per il tratto Locri-Ardore (con l’attraversamento del torrente Gerace) e nel territorio di Caulonia con l’attraversamento a monte del centro abitato di Caulonia Marina con il prolungamento dell’attuale tracciato oltre il Ponte Allaro (intervento, anche questo, già finanziato per l’importo di 90 milioni di euro). A breve è in programma la realizzazione di alcune rotonde a Moschetta, Ardore, Bovalino, bivio di San Luca e Palazzi di Casignana, che dovrebbero essere ultimate entro il 2022.

Ilario Balì ilreggino.it

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