Ven. Apr 26th, 2024

Si è tenuta questa mattina sulla piattaforma zoom e in diretta su Facebook la consegna delle borse di studio del premio Antonino Scopelliti. Il concorso, che ha un respiro nazionale, abbraccia diverse categorie -letteraria artistica, musicale e multimediale- ed è rivolto a tutte le scuole italiane di primo e secondo ciclo. Ormai giunto alla terza edizione, il premio Scopelliti è promosso, naturalmente, dalla Fondazione a lui intitolata, dall’ANP (Associazione Nazionale Dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola) ed è patrocinato dal Ministero dell’Istruzione e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria.

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Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato molte personalità di spicco, che hanno tutte colto l’occasione per elogiare il lavoro svolto dai ragazzi in un momento così difficoltoso, coadiuvati dagli insegnanti, sempre attenti alla valorizzazione dei propri studenti.

A inaugurare il giro di saluti istituzionali Carmelo Versace in rappresentanza della Città Metropolitana di Reggio Calabria: «Solo attraverso la promozione della cultura potremo elevare il nostro territorio a palcoscenici che gli appartengono e che una politica poco lungimirante non ha saputo valorizzare. Speriamo che la collaborazione con la Fondazione possa essere uno stimolo affiché anche la Città Metropolitana possa fare meglio.» A lui si è accodato Paolo Brunetti, sindaco ff di Reggio Calabria: «La Fondazione porta il nome di una persona che ha dato la vita per la legalità. Queste iniziative servono a mantenere vivo il loro nome. Non se ne parlerà mai abbastanza. Le istituzioni devono essere al fianco di chi si adopera per proseguire nel percorso di cultura, legalità e nel portare avanti iniziative lodevoli per la città e per le fasce d’età che iniziano a scoprire il mondo.»

Alla premiazione è intervenuta anche Giuseppina Princi, Vice Presidente della Regione Calabria, con delega all’istruzione e alla cultura: «Onoriamo la memoria di un grande magistrato. Questi sono i modelli da cui partire. Sono molto legata alla sua figura perché ho visto il coinvolgimento dei ragazzi in iniziative del genere. Queste iniziative diventano inclusione, rispetto dell’altro in quanto persona. Sono valori insiti nella nostra Costituzione, di cui dobbiamo far tesoro.»

Anche Antonello Giannelli, Presidente Nazionale dell’ANP, ha sottolineato il grande valore del Concorso Nazionale Scopelliti: «Quella del Magistrato Scopelliti è figura emblematica ed eroica. Il suo esempio deve essere una luce per i ragazzi che dovranno operare nel mondo nel modo migliore possibile. Ricordare il giudice può aiutarli a percorrere questa strada perché è un esempio di quei valori civici che per noi sono tanto importanti

Ha concluso Rosanna Scopelliti, figlia del giudice e Presidente della Fondazione: «Il percorso che abbiamo avviato non coinvolge solo le istituzioni ma anche i ragazzi, facendo sì che il nome di mio padre fosse ricordato soprattutto nella scuola. Il concorso vuole essere uno stimolo, perché studenti informati possono avere una propria idea e costruire una comunità consapevole, in grado di proporre e non solo subire decisioni. La consapevolezza è la chiave contro le mafie e il bullismo

La traccia scelta per questa edizione si è ispirata a un pensiero esposto dall’alto magistrato nel 1985: “È giunto il momento di cambiare. Non c’è più tempo da perdere. La salvezza può venire solo da noi stessi prima come singoli poi come collettività, dalla nostra capacità di vigilare, dal nostro pretendere che i problemi vengano affrontati con serietà“. Da questa frase è stato sviluppato il tema dell’emergenza umanitaria in Afghanistan, con particolare attenzione alla situazione dei rifugiati in Europa.

Nella categoria “Letteraria” per la scuola secondaria di secondo grado ha trionfato il Mazzini di Locri, grazie all’elaborato di Anna Maria Aricò dal titolo Gocce in un mare di accoglienza, testo intriso di significati profondi. Anna Maria ha commentato così: «Ho scritto un testo che ha come protagoniste persone che vogliono scappare dalla guerra e che portano con sé solo quello che entra in uno zaino. Noi spesso smettiamo di vedere l’altro come qualcuno che ha bisogno di aiuto e lo vediamo solo come un pericolo da allontanare. Il cambiamento che deve avvenire in noi è nel cuore prima che nel cervello e finchè non lo useremo continueremo a vedere l’altro come una minaccia e non come una ricchezza da proteggere

Anna Maria ha poi dichiarato di voler dare in beneficienza la sua borsa di studio, dimostrando di aver interiorizzato appieno i valori promossi dal concorso.

Soddisfatta ed emozionata anche la docente referente, Annamaria Pizzati: «Sono davvero contenta che la generazione del digitale, spesso isolata e lontana dalla realtà abbia recepito i valori del concorso sintetizzandoli perfettamente nel testo e che Anna Maria abbia deciso di dare il premio in beneficenza, dimostrando davvero di essere proiettata verso l’altro

Maria Antonietta Reale | redazione@telemia.it

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