Ven. Apr 26th, 2024

Ancora senza apparecchiature la Gastroenterologia di Locri. Il segretario territoriale della Uil-Fpl Nicola Simone, torna sulla nota situazione chiedendosi «chi rema contro la fornitura, visto che la strumentazione serve per la diagnostica in emergenza-urgenza?».

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Simone ricorda che a novembre scorso era stata conclusa la gara per l’acquisto della colonna per lo screening del carcinoma del colon retto, mentre «lo scorso febbraio veniva pubblicata la deliberazione numero 188, sottoscritta dal dirigente dell’Asp reggina Carmelo Nucera,direttore facente funzioni del Provveditorato economato e gestione logistica per l’aggiudicazione della gara per l’acquisto (poco meno di 142 mila euro, e la fornitura della colonna per endoscopia digestiva».

Due apparecchiatore di cui all’ospedale di Locri non si è ancora vista neanche l’ombra, mentre rimane insostenibile la situazione nel reparto, che ha spinto il responsabile facente funzioni, il valente gastroenterologo Rocco Arcà a richiedere al vertice dell’Asp reggina di essere utilizzato in altra struttura gastroenterologica, consapevole di non essere in grado a Locri di garantire ai cittadini gli esami diagnostici di cui necessitano. «In un ospedale spoke – evidenzia ancora il segretario territoriale della Uil-Fpl – che è abilitato a trattare le malattie acute in “urgenza” non è possibile farlo in carenza di attrezzature ed apparecchiature essenziali quali il gastroscopio e lo scoloscopio necessari per diagnosticare emorragie acute nel tratto gastroenterico». Insomma, i pazienti che giungono in emergenza-urgenza al Pronto Soccorso di Locri con emorragie gastriche devono essere trasportati in altro ospedale attrezzato per poter effettuare i necessari esami diagnostici.

«L’importante Unità operativa, quale è Gastroenterologia dell’ospedale di Locri – evidenzia Nicola Simone – ha ragione di esistere solo in presenza delle apparecchiature adeguate per garantire ai pazienti giunti in Pronto Soccorso le diagnosi in emergenza-urgenza o anche in maniera preventiva. Non ha senso mantenere in vita sulla carta la struttura che non può, poi, garantire i Livelli minimi di assistenza ai pazienti».

Simone chiude invitando il direttore sanitario dell’ospedale di Locri, dott. Salvatore Barillaro, «a fare il direttore e ad assumersi le responsabilità derivanti dall’importante ruolo che ricopre ed a non limitarsi solo ad assegnare incarichi non previsti nell’Atto aziendale e/o utilizzare i vari “direttori” presenti presso la direzione sanitaria ospedaliera di Locri presso il nosocomio di Melito Porto Salvo che risulta sprovvisto di tali importanti figure dirigenziali».

FONTE GAZZETA DEL SUD

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