Sab. Apr 27th, 2024
Milano, 11 gen. (askanews) - La commissione scientifica del Ministero per il Sud ha approvato progetto per la realizzazione del Renato Dulbecco Institute a Lamezia; si tratta della prima selezione che ha visto promossi solo 13 progetti su 27 pervenuti. Il Renato Dulbecco Institute punta alla creazione di una piattaforma di eccellenza per la produzione di anticorpi monoclonali e di nanoanticorpi (pronectine) che si stanno sperimentando per la cura della malattie da Coronavirus e delle sue varianti Delta e Omicron in collaborazione con la società Twist di San Francisco. Il progetto è stato giudicato idoneo per poter essere finanziato con un contributo di circa 27 milioni di euro. L’area che ospiterà i laboratori del centro, come approvato da delibera dalla Giunta regionale calabrese, sarà la Fondazione Mediterranea Terina, nell'area ex Sir di Lamezia Terme e opererà in collegamento stretto con le vicine università della Calabria. Il Dulbecco Institute dovrà essere il primo tassello di una rete di centri di eccellenza che ancora mancano in Calabria, per cui molti pazienti sono costretti a recarsi in altre regioni italiane o all’estero. A presiederlo sarà Roberto Crea, il padre delle biotecnologie che dopo 40 anni di attività in California tornerà in Italia proprio per dirigere l'istituto nella sua regione d'origine e che nei mesi scorsi ha effettuato un sopralluogo negli spazi riservati ai laboratori. “La Calabria diventerebbe così un riferimento centrale in Europa - sottolinea Giuseppe Nisticò, già presidente della Regione Calabria e farmacologo, nonchè commissario della fondazione Renato Dulbecco - anche per il fatto che la Fondazione Dulbecco di Lamezia e la Protelica di San Francisco possiedono la propietà intellettuale e i brevetti per la produzione di questi farmaci innovativi per l’attività di ricerca scientifica finalizzata a debellare malattie mortali e in ultima analisi per il benessere dell’umanità”. L’Istituto sarà organizzato in due edifici: quello dell’ex Telcal per i laboratori di produzione e studio di nuovi anticorpi monoclonali e di nanoanticorpi (pronectine), di cui la Fondazione Renato Dulbecco possiede la proprietà intellettuale e i relativi brevetti, e quello dell’ex Ispels, che sarà la sede dei laboratori di farmaco-tossicologia pre-clinica per lo studio dei prodotti sintetizzati nel centro degli anticorpi monoclonali e delle pronectine, nonchè per la valutazione della qualità e della sicurezza dei prodotti agroalimentari della Regione Calabria.

Approvato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale del Ministero per il Sud il progetto del Renato Dulbecco Institute con un finanziamento di quasi 14 milioni di euro. È una giornata importante per la Calabria, ma anche per tutto il Mezzogiorno: si concretizza un sogno che contribuirà in maniera decisiva alla crescita e lo sviluppo del territorio di Lamezia Terme, ma soprattutto lancerà la Calabria nell’Olimpo della ricerca scientifica. Il progetto dell’Istituto intitolato al grande premio Nobel Renato Dulbecco (originario di Catanzaro, non dimentichiamolo), nato da un’intuizione e da un’idea del prof. Giuseppe Nisticò, già presidente della Regione Calabria, ma soprattutto farmacologo di fama internazionale, e del prof. Roberto Crea, considerato uno dei padri delle biotecnologie nel mondo, trova adesso il suo sbocco realizzativo presso la Fondazione Mediterranea Terina di Lamezia Terme. Nei locali, debitamente attrezzati, prenderà corpo un centro di ricerca scientifica di respiro mondiale.
È quindi un grande successo per la Calabria, – ha dichiarato il prof. Giuseppe Nisticò –, il finanziamento del progetto del Renato Dulbecco Institute di Lamezia Terme, perché e il progetto più originale tra tutti quelli presentati, in quanto sviluppa le proprietà intellettuali della Protelica Inc della California e quelle del nascente Istituto di ricerca. Questo ha in licenza per l’Europa 12 brevetti di Pronectine, cioè di nanoanticorpi provvisti di attività anticoronavirus (contro tutte le varianti) e anticancro verso varie forme di carcinoma resistenti alle terapie attuali.
Dalla Calabria sono già partite le sperimentazioni che avranno un immediato impatto sociale per la salute del’uomo e in particolare per il controllo della pandemia da coronavirus e varianti, attualmente in corso, nonché consentirà di salvare vite umane da terribili e incurabili forme di cancro. Per questo – ha continuato Nisticò – il progetto RDI è quello a maggior impatto e valore per la società, nonostante gli altri progetti presentati e approvati siano di grande qualità, ma riguardano altri aspetti della vita culturale e scientifica.
Già ci sono i primi risultati dopo un anno di sperimentazione e quindi si può facilmente prevedere una importante ricaduta in termini terapeutici non solo per il territorio, ma per l’intera umanità.
Largamente soddisfatto il prof. Giuseppe Nisticò, commissario dell’Istituto Dulbecco e motore propulsore dell’iniziativa: «Le risorse assegnate al progetto saranno rapidamente impiegate per la ristrutturazione dei locali della Fondazione Terina, per l’acquisto delle attrezzature avanzate per dotare laboratori di ricerca di standard europeo in GMP (Good Manufacturing Practice) e GLP (Good Laboratory Practice). Le ricerche in Calabria saranno concentrate sullo studio delle pronectine anticancro e in particolare di pronectine cosiddette bispecifiche capaci di legarsi a recettori AXL di cellule cancerose del carcinoma ovarico a cellule chiare presso i laboratori di Oncologia dell’UMG, e il cancro della mammella presso i laboratori di biologia molecolare del prof. Sebastiano Andò presso l’Unical, e di altre forme di cancro finora resistenti alle terapie attuali.
«Un altro filone di ricerca – fa notare il prof. Nisticò – sarà dedicato, per volontà del presidente Roberto Occhiuto e dell’assessore regionale all’Agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo, alla riqualificazione di laboratori che saranno dotati di tecnologie avanzate per la certificazione della qualità e della sicurezza (marchio di qualità) dei prodotti agroalimentari calabresi, nonché per la formazione del personale tecnico e laureato».
La notizia di ammissione al finanziamento è stata comunicata al prof. Nisticò dal sindaco di Lamezia T avv. Paolo Mascaro e dal presidente Occhiuto che sono stati i primi partner dell’iniziativa e hanno sottoscritto il progetto fin dalla sua nascita, accogliendolo con grande entusiasmo e orgoglio.
Altri partners che faranno parte del network scientifico sono rappresentati dall’Istituto di Oncologia dell’Università Magna Graecia, diretto dai proff. Pierfrancesco Tassone e Pier Sandro Tagliaferri, scienziati di fama internazionali, dal Dipartimento di Farmacologia dell’Unical, diretto dal prof. Sebastiano Andò, già preside della Facoltà per oltre 20 anni, e dal Dipartimento di Chimica dell’Unical di cui è responsabile il nanotecnologo prof. Massimo La Deda. Inoltre, il network scientifico si estende in altre regioni e comprende l’Università di Roma La Sapienza, l’Università di Tor Vergata, e prestigiosi istituti nazionali come lo Spallanzani di Roma e l’Istituto Superiore di Sanità.
Grande entusiasmo è stato espresso dal prof. Roberto Crea, futuro direttore scientifico dell’Istituto Dulbecco di Lamezia, che nei prossimi giorni verrà in Italia per ringraziare personalmente la ministra Mara Carfagna che ha valutato le proposte dei progetti con grande obiettività e su base meritocratica. «Un momento storico per la Calabria e i giovani ricercatori – ha detto Crea da San Francisco – che avranno modo di realizzarsi nella propria terra e contribuire al futuro della medicina e del benessere sociale ed economico della Calabria. Il nostro impegno sarà quello di creare nuovi modelli di ricerca medica e valorizzare l’impatto positivo delle nuove scoperte per il beneficio della Calabria, dell’Italia e dell’Europa stessa! Un sincero apprezzamento per la nostra classe politica, a partire dal primo ministro Draghi e la Senatrice Carfagna che hanno sostenuto con ferma volontà il nostro progetto volto a creare un’iniziativa altamente innovativa in una delle regioni più povere del Sud Italia. Adesso toccherà a noi di mettercela tutta per realizzare il nostro piano di sviluppo scientifico e imprenditoriale».
Grande soddisfazione hanno espresso anche i tre alti consulenti del Renato Dulbecco Institute e cioè i premi Nobel Aaron Ciechanover, di Tel Aviv, e Thomas Südhof, della Stanford University, e il prof. Salvador Moncada (dell’University College di Londra), lo scienziato che ha scoperto la prostaciclina e il nitrossido (la cosiddetta molecola della vita) che gli è valso il conferimento del titolo di sir dalla Regina Elisabetta.
Tra i 27 progetti approvati, solo l’Istituto Dulbecco, ha conquistato in Calabria l’accesso all’importante finanziamento, a conferma dell’altissima qualità scientifica e della competitività a livello internazionale che riveste l’iniziativa di Lamezia Terme.

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