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La prossima settimana la scadenza del termine per la rata di acconto di

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una imposta impopolare e penalizzante che grava sul settore immobiliare

Il 16 giugno, ossia tra poco più di una settimana, ritorna il tradizionale appuntamento con il versamento della prima rata dell’Imu (Imposta municipale unica) dovuta per i12022, una delle prime scadenze fiscali di questo mese.

In vigore dal 2012, con la manovra Monti, la “patrimoniale sugli immobili” produrrà quest’anno un gettito di circa 250 miliardi di euro. Se fosse, invece, rimasta l’Ici (l’imposta comunale sugli immobili mandata in soffitta nel 2012) oggi non si sarebbero superati i 100 miliardi.

Com’è noto, l’Imu si paga solamente per case e immobili diversi dalla prima casa, aree fabbricabili e terreni agricoli. Le abitazioni principali sono soggette all’imposta soltanto nel caso in cui rientrino nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. L’importo da versare va calcolato applicando alla base imponibile – il valore dell’immobile determinato secondo i criteri previsti dalla legge – l’aliquota stabilita per ogni caso particolare.

Data la recente modifica della normativa relativa all’esenzione Imu per l’abitazione principale, vi è da segnalare che, nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi, situati nel territorio comunale o in Comuni diversi, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare, si applicano per un solo immobile, scelto dai componenti del nucleo. In seguito a ciò, gli interessati dovranno scegliere l’immobile da considerare abitazione principale e, in base alla loro scelta, procedere al versamento dell’Imu per l’immobile escluso. Se c’è discordanza sul punto, la questione sarà risolta direttamente dal Comune, quale soggetto attivo del tributo.

A Catanzaro, anche per il 2022, l’aliquota non ha subito alcuna variazione ed è rimasta prefissata al livello massimo, avendo ancora una volta l’Amministrazione confermato le aliquote e le detrazioni IMU, con delibera consigliare n. 26 del 28 aprile 2022.

Per gli immobili affittati a canone concordato è invece prevista la riduzione del 25%, ma essa è stata però stabilità dallo Stato con la legge di Stabilità 2016 (legge 208/2015) e trova automatica applicazione.

Per Sandro Scoppa, presidente di Confedilizia Catanzaro e Calabria: «L’IMU è, tra tutti i pur numerosi tributi, l’imposta più penalizzante, ed ha finito per danneggiare non solo il mercato immobiliare ma anche l’intera economia. È anche impopolare, visto che in Italia, e Catanzaro non fa di certo eccezione, più di due famiglie su tre posseggono l’abitazione dove risiedono e una su cinque possiede (almeno) una seconda casa che affitta o usa essa stessa e che dà un rendimento lordo molto basso intorno al 3% all’anno.

Vi poi da sottolineare che essa grava sovente su case che vengono sbrigativamente classificate come seconda/terza casa, ma sono in realtà immobili non affittati e tenuti a disposizione per le vacanze (anche solo eventuali). Né sono occupate da un famigliare, o ereditate, e sono state regolarmente acquistate, con pagamento delle relative imposte, o per la quali magari si pagano gravose rate mutuo.

Peraltro, vi è da considerare che la casa è un bene fortemente illiquido» – ha aggiunto ancora il presidente di Confedilizia Calabria, che ha quindi rilevato:  «È difficile e costoso venderla, e non la si può vendere a pezzetti, ma o tutta o niente. Ciò implica che il proprietario non può vendere mezzo metro quadro di casa per pagare l’imposta, ma deve provvedervi attingendo al proprio reddito e tagliando quindi qualche altra voce di spesa. Le persone in queste condizioni non sono poche, e per loro pagare l’imposta è particolarmente oneroso.

Quanto agli immobili locati con contratti a canone concordato, Confedilizia Catanzaro, insieme alle organizzazioni rappresentative dei conduttori, chiede da anni la riduzione dell’aliquota, quanto meno allo stesso livello di quelle applicate nelle equivalenti città anche sedi di università. È da auspicare un intervento in tale direzione da parte dell’Amministrazione che sarà scelta nelle imminenti elezioni comunali. Ciò tenendo conto del fatto che il beneficio non produrrebbe alcuna riduzione del gettito bensì il suo aumento e avrebbe soprattutto effetti espansivi da subito per l’intera economia. Non solo per il settore immobiliare.

In ogni caso, e più in generale, la tassazione sugli immobili, della quale l’IMU si pone come emblematica della penalizzazione che li riguarda, deve essere totalmente riformata, introducendo semmai un sistema con tributi ridotti ed effettivamente legati ai servizi, oltre che deducibili dal reddito di persone fisiche e imprese.

Si è infatti in presenza di oneri non più sostenibili – sottolinea ancora Scoppa – sui quali il Governo e il Parlamento dovrebbero riflettere e agire di conseguenza».

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