Ven. Mag 3rd, 2024

Con il passare degli anni il legislatore ha deciso di ridurre sempre di più l’utilizzo dei contanti. Gli scopi sottesi a tale scelta sono molteplici, in primis quello di garantire una maggiore trasparenza nella provenienza del denaro e sulla circolazione dello stesso. Il limite relativo all’uso del contante è cambiato nuovamente per il 2022. Infatti, la soglia era scesa a 1000 euro a gennaio, ma per via del decreto Milleproroghe è tornato a 2.000,00 euro, e resterà tale per tutto l’anno. Dal 1° gennaio del prossimo anno, infatti, il limite tornerà ad abbassarsi. Uno dei dubbi principali riguarda l’ambito di applicazione di tale norma. Infatti, è bene precisare che il limite non vale solo per gli acquisti, ma anche per le donazioni. Ad esempio, un genitore può erogare al proprio figlio solo fino a 1.999,99 euro in contanti; superata tale somma, è fondamentale utilizzare un mezzo di pagamento tracciato. In caso contrario sia chi effettua il pagamento, sia chi lo accetta, si espongono ad un illecito che prevede sanzioni piuttosto aspre. 

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Quali sono i pagamenti tracciabili?

Come fare, quindi, a pagare importi superiori ai 2.000,00 euro ( e dal 2023 superiori ai 1000 euro) ? Bisogna utilizzare dei metodi di pagamento tracciabili, ovvero tutti quelli che permettono di verificare le transazioni eseguite ed identificare il contribuente. I più comuni e semplici da utilizzare sono le carte di debito, ovvero i cosiddetti bancomat, le carte di credito e le prepagate. Proprio per questo, se non se ne possiede una, è preferibile attivarla utilizzando siti come Facile.it per confrontare le carte di credito. Grazie ad esse, infatti, è possibile semplificarsi la vita perché permettono non solo di acquistare nei negozi fisici ma anche, e forse soprattutto, nei negozi online.  In alternativa, si possono effettuare pagamenti tracciati mediante assegno bancario o circolare. In entrambi i casi, infatti, viene garantita la piena tracciabilità del pagamento. Infine, un ulteriore metodo di pagamento tracciabile, particolarmente utilizzato negli ultimi anni, è il bonifico bancario. Quest’ultimo, oltre ad essere pienamente tracciabile, è anche più comodo rispetto all’assegno bancario perché può essere generato direttamente dal proprio smartphone in qualsiasi momento ed in pochissimi minuti.

I pagamenti frazionati

Come appena spiegato, sia donazioni che pagamenti non possono superare il limite fissato dalla legge, ovvero, 1.999,00 euro. Questo potrebbe spingere le persone ad effettuare più pagamenti in contanti fino al raggiungimento dell’importo dovuto. Tuttavia, la legge impone anche un divieto ai pagamenti artificiosamente frazionati, in questo caso, infatti, non si viola la legge in modo diretto bensì in modo indiretto. Nello specifico, le erogazioni non possono essere fatte in un periodo di 7 giorni, secondo quanto stabilito dal primo comma del D.Lgs. n. 231/2007. Va sottolineato, però, che non basta attendere l’ottavo giorno per considerare l’operazione regolare: se ricorrono elementi per considerare il frazionamento volto ad aggirare la norma, il periodo temporale non assume alcuna rilevanza. Non vi è violazione, invece, in caso di pagamenti rateali (con rate fino a 2.000 euro), pagamenti posticipati i fornitori, contratti di fornitura, ecc.

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