Gio. Mag 2nd, 2024

Salgono a 41 gli indagati nell’inchiesta della Procura di Milano che ha ipotizzato, tra l’altro, presunte infiltrazioni delle cosche nei lavori sulla rete ferroviaria italiana e che lo scorso febbraio ha portato a 15 arresti.

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E’ quel che emerge dall’avviso di conclusione dell’indagine firmato dal pm della Dda milanese Bruna Albertini e notificato nei giorni scorsi, nel quale si contesta a oltre 30 persone di far parte di “una associazione per delinquere, operante tra Varese e Milano e zone limitrofe nonché sull’intero territorio nazionale avente solidi e perduranti legami” con la cosca Nicoscia-Arena.


    Nelle oltre 50 pagine il pm, che contesta 34 capi di imputazione, sono anche ipotizzati reati tributari, bancarotta, riciclaggio, autoriciclaggio e per alcuni l’aggravante dell’agevolazione mafiosa, perche’ con un sistema di incassi ‘in nero’, società riconducibili ai clan, attive tra il Varesotto e Isola Capo Rizzuto (Crotone), avrebbero sostenuto affiliati detenuti e le loro famiglie.

ra le persone coinvolte Maria Antonietta Ventura ex candidata alla presidenza della Calabria

Tra i destinatari dell’atto, oltre ai quattro fratelli Aloisio, formalmente imprenditori ma “contigui alla ‘ndrangheta” e 5 mesi fa arrestati, c’è anche Maria Antonietta Ventura, presidente del cda del Gruppo Ventura, che si occupa di costruzioni ferroviarie, e che era stata candidata dal centrosinistra e Cinque stelle alla presidenza della Regione Calabria.

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