Gio. Mag 2nd, 2024

La firma è stata apposta dal sindaco Nicola Fiorita, dal presidente della Corte d’Appello Domenico Introcaso e dal procuratore Nicola Gratteri

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È stato firmato questa mattina il contratto di comodato d’uso gratuito che stabilisce il passaggio dell’ex ospedale militare di Catanzaro – oggi sede della nuova Procura della Repubblica del capoluogo – dal Comune al ministero della Giustizia per la durata. La firma è stata apposta dal sindaco Nicola Fiorita, dal presidente della Corte d’Appello Domenico Introcaso, delegato dal ministero della Giustizia, e dal procuratore Nicola Gratteri, in qualità di beneficiario quale beneficiario dell’utilizzo dei beni immobili che ospiteranno la sede della Procura Distrettuale e delle squadre di Polizia Giudiziaria. Alla firma del contratto hanno inoltre presenziato Teodora Neri, Responsabile dei Servizi Territoriali Cz1-direzione regionale agenzia Demanio e Vittorio Vannini, direttore regionale dell’agenzia del Demanio.
Da domani l’edificio diventerà operativo e aperto al pubblico.Un progetto, quello di far rivivere una struttura abbandonata da anni, nato con l’insediamento, a maggio 2016, del procuratore Gratteri. Sull’immobile, un ex ospedale militare che sorgeva a sua volta sulle vestigia di un convento del ’400, insistevano usi civici che bloccava da tempo immemore il bene storico.
«Da parte del governo c’è la volontà di dare immediatamente inizio ai lavori. Il problema risiede a Catanzaro», disse Gratteri nel giorno del proprio insediamento. Due mesi dopo le parole del procuratore il problema venne “miracolosamente” risolto dall’amministrazione comunale e l’ex sindaco Sergio Abramo firmò per la cessione della struttura al ministero della Giustizia. Oggi questo trasloco permetterà di risparmiare un milione e 700mila euro di fitti. Al termine delle formalità il procuratore Gratteri ha voluto fare da guida nel corso di una visita, insieme con i presenti, ai locali del complesso dell’ex ospedale militare che dopo i lavori di ristrutturazione, riqualificazione e adattamento, curati dall’agenzia del Demanio, restituiscono in tutta la sua bellezza il vecchio convento del ‘400, il cui chiostro è stabilito che rimanga disponibile alla fruizione della cittadinanza, previa intesa con gli uffici giudiziari di riferimento.

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