Mer. Mag 1st, 2024
Roberto Occhiuto nel suo quartier generale di Gizzeria, 04 ottobre 2021. ANSA/LUIGI SALSINI

“Si è arrivati al reclutamento dei medici di Cuba perché la sanità calabrese è al collasso, ma il problema del reclutamento dei medici è un problema che hanno anche tutte le altre Regioni italiane.

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Ancor di più ce l’ha Calabria, che ha un sistema sanitario poco attrattivo, in cui molti concorsi a tempo indeterminato – e ne stiamo bandendo tanti – sono andati deserti”.

Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a Radio 24.

“Abbiamo assunto tutti gli specializzandi in nostro potere – ha aggiunto Occhiuto – ma non bastano, per cui rischiavo di dover chiudere presidi ospedalieri e reparti di pronto soccorso. Io non posso stare con le mani in mano: una sola vita salvata grazie a qualche medico in più in ospedale vale più di mille polemiche. Faremo altri concorsi a tempo indeterminato, e cercheremo di inserite inventivi affinchè questi possano essere più attrattivi. Il nostro obiettivo è quello assumere il più possibile medici italiani e calabresi: i cubani non toglieranno un solo posto di lavoro ai nostri camici bianchi. Ma nel frattempo c’è da governare l’emergenza, e c’è da garantire il diritto alla salute ai cittadini”.

“E vorrei dire – sottolinea ancora il presidente della Regione Calabria – che questi medici di Cuba non guadagneranno più dei loro colleghi italiani: anzi, il costo aziendale medio per un medico nel nostro Paese è di 6700 euro al mese, assai maggiore di quello che pagheremo noi alla società statale del governo cubano”.

“L’alternativa sarebbe stata quella che stanno praticando tante Regioni, e purtroppo anche la Calabria negli ultimi mesi, vale a dire quella di far ricorso a società di lavoro interinale che forniscono medici al costo a volte anche di 1000 euro al giorno, quindi 30mila euro al mese. È una situazione inaccettabile. Ho deciso che gli ospedali debbano rimanere aperti comunque, e sono contento di aver stipulato questo accordo”.

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