Lun. Apr 29th, 2024

Comunemente chiamata Biondo di Caulonia, è una cultivar autoctona molto antica, un tempo molto apprezzata e diffusa per il consumo fresco, con l’avvento delle cultivar del gruppo Navel dalla Spagna ha perso completamente la sua importanza a causa dei semi non graditi nella polpa. Ormai il luogo di coltivazione di questa cultivar sono pochi ettari dal mare alla prima fascia collinare intorno al paese di Caulonia, dove le caratteristiche climatiche ed ambientali sono capaci di conferire al prodotto specifiche qualità organolettiche.

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Già da tempo sarebbe sparito, tanto che l’ARSAC  lo citava come in via di estinzione, se non fosse stato per la tenacia e la perseveranza di alcuni attori sulla scena agrumicola; tra questi, un gruppo sensibilizzato da  Ilaria Campisi che da molti anni cerca di portare avanti strategie vincenti di salvaguardia e valorizzazione, conferendo a questa antica cultivar il giusto riconoscimento   storico, identitario, paesaggistico, culturale, ambientale e di biodiversità .

Tale percorso di promozione ha attirato l’attenzione di Good Land, una startup  che si occupa a livello nazionale di progetti di rigenerazione rurale e di economie legate alla terra realizzando prodotti biologici

Molto importante è stata  la collaborazione con un’altra startup nazionale, Biorfarm,   che contribuisce attivamente alla  tutela, facendo adottare gli alberi e avvicinando le persone al territorio e alla sua bellezza, ma anche alle difficoltà del mondo rurale nella ricostruzione di una cultura alimentare ecologica votata  a preservare l’ambiente e la biodiversità.

L’impegno di Ilaria Campisi e del gruppo che la supporta  sta per avere il  riconoscimento ufficiale anche dalla rete di Slow Food perché è stata formalizzata la “Dichiarazione Fondativa della Comunità di Salvaguardia del Biondo di Caulonia”.

Tanti gli obiettivi già raggiunti:

Piano piano sta crescendo la rete degli estimatori e dei co-produttori , Biorfarm , Orteat,  Goel, Etico Shop, Citrus Vienna, Casa Caria, Arance in Viaggio sono  alcuni dei tanti co-produttori che hanno aderito alla Comunità di Salvaguardia del Biondo di Caulonia e commercializzano con successo questa arancia.

Con decreto Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole) del 25 febbraio 2020 G.U. N.63 DEL 10-03-2020 l’arancio Biondo di Caulonia è stata iscritto nel registro nazionale delle varietà delle piante da frutto storiche e autoctone calabresi  grazie all’impegno dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese.

 

Sottolinea Ilaria Campisi: “da tanto  ci lavoriamo e ci crediamo da sempre e siamo contenti che ad oggi anche il nostro Comune abbia compreso l’importanza del valore strategico e identitario del Biondo di Caulonia, organizzando una pregevole iniziativa per fine ottobre che vedrà coinvolti  l’ARSAC   e il Centro Sperimentale per l’Agrumicoltura di Acireale.”

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