Ven. Mag 3rd, 2024

«La diffusione del bollettino sulla situazione Covid-19 in Italia proseguirà a cadenza settimanale, ogni venerdì». Lo rende noto il ministero della Salute su Twitter, dopo l’annuncio del ministro Schillaci del passaggio del bollettino quotidiano alla cadenza settimanale.

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L’annuncio

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, a sei mesi dalla sospensione dello stato d’emergenza e in considerazione dell’andamento del contagio da Covid-19, si legge in una nota, ritiene “opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti”. Pertanto, anche in base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, “si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso”. Per quanto riguarda il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale e l’annullamento delle multe previste dal dl 44/21, in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali, è in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio del suddetto personale prima del termine di scadenza della sospensione.

Crisanti: decisione utile

«Una decisione politica inutile, preferiscono non sapere quanto aumentano i casi. L’hanno tolto perché ai cittadini fa paura? Io lo avrei fatto ogni mezza giornata: se si è sicuri delle proprie scelte si aumenta l’informazione non la si diminuisce». Lo afferma a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il professor Andrea Crisanti, neo senatore del Pd, dopo l’annuncio del ministro della Salute Orazio Schillaci che sospende la pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora sarà reso noto con cadenza settimanale. Il primo novembre decade l’obbligo mascherine negli ospedali. Lei è d’accordo? «C’è ancora trasmissione virale, basti pensare che solo Omicron ha fatto circa 40mila morti, mica stiamo parlando di influenza», conclude Crisanti.

Sebastiani: scelta errata

E’ una «scelta errata», quella di trasformare il bollettino giornaliero sui dati dell’epidemia di Covid-19 in Italia in bollettino settimanale: lo rileva il matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), commentando la decisione annunciata oggi al ministro della Salute, Orazio Schillaci. La preoccupazione dell’esperto è che il passaggio alla periodicità settimanale possa avere conseguenze negative sull’accuratezza dei risultati dell’analisi dei dati e sui comportamenti individuali. L’augurio, aggiunge Sebastiani, è che «i dati rimangano disponibili a tutta la comunità scientifica, come fatto finora, nella forma attuale sui vari database pubblici e in particolare su base giornaliera. Dalle informazioni diffuse dalla stampa, risulta che i dati rimarranno comunque a disposizione delle autorità competenti. Questo punto è vago e mi auguro – rileva – che con questo si intenda l’intera comunità scientifica e senza alcuna richiesta preventiva». Il matematico osserva inoltre che «è molto facile dimostrare, con argomenti di tipo statistico o di scienza dell’informazione, che, ridurre la frequenza di campionamento di una sequenza temporale, comporta una minor accuratezza dei risultati dell’analisi condotta e, in certe condizioni, la generazione di noti artefatti». La questione, osserva, è “particolarmente rilevante», considerando che «l’evoluzione del virus responsabile del Covid-19 va verso varianti sempre più diffusive, con una riduzione dei tempi caratteristici delle variazioni temporali delle quantità considerate», ha aggiunto riferendosi, per esempio, all’incidenza dei positivi. «Passare da dati giornalieri a dati settimanali è quindi una scelta sbagliata, che – conclude Sebastiani – può ridurre notevolmente la capacità di reagire prontamente ai cambiamenti dello stato della diffusione dell’epidemia. Questo anche in relazione ai comportamenti individuali indotti dalla percezione dello stato epidemico, di cui ho osservato diversi casi. Ritengo quindi negativo il cambiamento anche quando fosse solo limitato al bollettino sintetico pubblico.»

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