Gio. Mag 2nd, 2024

Una storia comune che si ripete, un obbiettivo che si prefigge ma non solo, alla base c’è una passione, le varianti sono molteplici, il bello che ognuno la vive in maniera diversa come un protagonista. Andiamo ad accendere i riflettori su una bella ragazza friulana in provincia di Udine e proprio a Pozzuolo del Friuli. Trasferitasi a Tolmezzo capoluogo della Carnia Serena Soldà figlia di un dirigente di banca e di un’operatrice socio sanitaria, è la seconda di quattro figli. L ’amore per l’insegnamento si manifestava già diciottenne dando ripetizioni a studenti delle scuole superiori, educatrice anche in un doposcuola e con il servizio civile ha ricoperto il ruolo di tutor a dei ragazzi disabili all’università. Per lei due aspetti, quello delle relazioni umane e il legame per le materie scientifiche hanno avuto un ruolo fondamentale, piena fiducia nella scuola pubblica, educazione e istruzione hanno fatto sempre la differenza. Ferma nelle sue convinzioni ed aspirazioni tenta il primo concorso Stem in scuola nel 2021, l’ acronimo Stem identifica proprio le classi di concorso scientifiche, i risultati non sono proprio cosi rosei, dalla nota negativa ricevuta al rimboccarsi le maniche e mettersi a capofitto sulle materie d’ esame per il prossimo concorso è stato un attimo, a maggio dell’anno corrente si ripropone un altro concorso ordinario che dava la possibilità di acquisire una cattedra, anche stavolta l’ obbiettivo non è stato raggiunto anche se per poco. Lei stessa autocritica ha cercato di capire dove siano state le sue mancanze o lacune ma da un esame oggettivo delle volte non si può ascrivere quale sia stata la vera causa dell’insuccesso. A breve si sarebbe riproposta una chance specialmente in quest’ultimo biennio dove in 2 anni di chiusure e inizio delle didattiche a distanza per la pandemia la carenza di personale docente e non è andata alle stelle. A luglio 2022 ecco il riproporsi della prova, l’esame sembra superato ma si aspettano i risultati ufficiali, l’ansia quel poco che basta fa da cornice ma dopo qualche settimana la gioia ha prevalso sul resto. Finalmente quell’ obbiettivo tanto atteso era diventato una splendida realtà. Concludendo, quello che Serena ha vissuto come altri vivono giornalmente in contesti diversi è una nota positiva da tenere in considerazione per non far passare come “I giovani italiani sono pigri non vogliono lavorare”, vita quotidiana e lavoro delle volte ti portano ad un punto di non ritorno, difficile da conciliare ma se alla base c’è una forte determinazione il finale sarà entusiasmante, sono sacrifici che una/o fa pur di dar certezza ad un futuro sempre piu incerto. Non si può vivere solo di lavoro ma lavorare con la soddisfazione di aver contribuito in qualcosa di costruttivo ti rende libero e indipendente di poter scegliere sempre quale sia la strada più giusta da intraprendere, ognuno segua la sua indole, la propria inclinazione anche se dovesse fallire almeno potrà dire io ci ho provato.

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Giuseppe Ierace

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