Ven. Mag 3rd, 2024

Cambiare passo sulla gestione del Covid. E prendere tempo sulla riforma giustizia, “raccogliendo le criticità” avanzate anche dal mondo del diritto, ferma restando l’intenzione di rispettare la scadenza di fine anno dettata dal Pnrr. Giorgia Meloni fa la sua prima uscita pubblica all’Altare della Patria – “onorare il passato” per “trasmetterlo” alle nuove generazioni, dice – e si chiude per tutto il pomeriggio a Palazzo Chigi dove passa in rassegna con diversi ministri, da Antonio Tajani a Matteo Piantedosi fino a Gennaro Sangiugliano sentito in call, le cose da fare. Il fine settimana servirà a chiudere sulla squadra di governo, che la premier vorrebbe completare entro lunedì, quando il Consiglio dei ministri, convocato a mezzogiorno, adotterà intanto il suo primo decreto legge, che metterà un punto anche sull’ergastolo ostativo.

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Vanno definiti sottosegretari e viceministri – che potrebbero giurare il 4 novembre – e, a seguire, vanno fatti i presidenti delle commissioni parlamentari. “Tempestività” è l’imperativo. Ma a essere ancora ballerini sono i nomi di Forza Italia, cui dovrebbero andare in tutto 8 caselle: troppe poche donne (un tema anche in casa Fdi) e soprattutto, questione cara agli azzurri, il Sud. L’indicazione iniziale era quella di Giuseppe Mangialavori, destinato alle Infrastrutture, ma si starebbe valutando invece Matilde Siracusano, che potrebbe andare ai Rapporti con il Parlamento. Per Fi al momento sarebbero sicuri i due viceministri (Francesco Paolo Sisto alla Giustizia e Valentino Valentini al Mise) così come la delega all’editoria per Alberto Barachini, mentre Francesco Battistoni dovrebbe essere confermato all’Agricoltura. Alla Lega dovrebbero spettare 10 tra viceministri e sottosegretari, 19-20 a Fdi mentre 1 o 2 posti dovrebbero andare ai centristi (che però non sono d’accordo tra loro sui nomi da indicare). Per la Lega, che vuole anche il Dipe (il dipartimento per la programmazione economica) dovrebbe essere riconfermata Vannia Gava al Mite mentre Edoardo Rixi dovrebbe tornare alle Infrastrutture e Claudio Durigon al Lavoro.

Al Mef la squadra vede uno o due vice (di sicuro Maurizio Leo, l’altro potrebbe essere Federico Freni, altrimenti confermato come sottosegretario) e due sottosegretari, Ugo Cappellacci per Fi e Alessandro Colucci di Noi Moderati. Per Fdi dovrebbero entrare Giulio Terzi di Sant’Agata agli Esteri, Marcello Gemmato alla Salute, Wanda Ferro al Viminale, Andrea Delmastro alla Giustizia (o alle Infrastrutture), Alessio Butti sottosegretario all’Innovazione digitale, Galeazzo Bignami al Mise, Paola Frassinetti all’Istruzione, Salvatore Deidda alla Difesa, e hanno chance anche Edmondo Cirielli e Augusta Montaruli. La delega ai servizi dovrebbe invece essere affidata al sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano.

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