Sab. Mag 4th, 2024

Il movente sarebbe la mancata restituzione di 1.100 euro versati alla vittima per una crociera mai fatta

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È stato condannato a 30 anni di carcere ed al risarcimento delle parti civili Marco Gallo, ritenuto responsabile dell’uccisione e della distruzione del corpo di Domenico Maria Gigliotti, imprenditore edile, avvenuto a Lamezia Terme nel 2015. Il movente sembrerebbe legato al versamento di una somma di denaro di 1.100 euro da parte di Gallo all’agenzia di viaggi gestita dalla moglie di Gigliotti per una crociera mai fatta. La mancata restituzione del denaro sarebbe alla base della furia omicida di Gallo, che ha ucciso e dato alle fiamme il corpo del rivale. L’omicidio era stato preceduto da alcuni colpi di pistola esplosi nel 2014 contro l’abitazione della famiglia Gigliotti. Ma il movente del delitto – secondo le indagini dirette dal pm Santo Melidona e condotte dalla Sezione investigativa del Commissariato di Lamezia Terme e dalla Squadra Mobile di Catanzaro – sarebbe una lite avvenuta tra i due per delle avances che Gigliotti avrebbe fatto alla moglie di Gallo, dopo le quali i due avrebbero avuto una violenta lite in cui Gigliotti avrebbe pesantemente malmenato Gallo. Che, però, ha smentito questo ultimo fatto nel corso dell’interrogatorio.

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