Lun. Apr 29th, 2024

Una brutale storia di violenza e molestie è finita con una condanna a 4 anni e sei mesi di reclusione, interdizione perpetua dagli uffici di tutore e curatore di minori, interdizione temporanea dai pubblici uffici per la durata di 5 anni, risarcimento del danno in favore della persona offesa. Il Tribunale di Castrovillari ha inflitto una dura condanna ai danni di un 42enne di Corigliano-Rossano, accogliendo le tesi del pm, Valentina Draetta, e dell’avvocato Ettore Zagarese, difensore di una 32enne, vittima dei soprusi.

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Il fatto

Una storia di soprusi, violenza sia fisica che psicologica, terrore e molestie, che ha inizio quando la donna, arrivata allo stremo e distrutta dalle continue sopraffazioni, decide di interrompere la relazione con un quarantaduenne. Da quel momento iniziava una vera e propria persecuzione, fatta di continue minacce, causandole un continuo stato di ansia, paura e un fondato timore per la propria incolumità e per quella del di lei figlio minore.

Molestie anche al figlio minorenne della donna

In particolare, l’uomo, cominciava a seguirla ovunque, contattandola ripetutamente al telefono con l’intento di ricominciare la relazione sentimentale e minacciandola in alcune occasioni di morte, inoltre diverse volte e sempre in orario notturno, la spiava appostandosi nei pressi della sua abitazione al fine di controllarne i movimenti, mentre di giorno la sorvegliava sul posto di lavoro appostandosi davanti all’esercizio commerciale in cui è impiegata. Pubblicava sia sul social Facebook che sull’app di messagistica WhatsApp, diverse frasi e status con il chiaro intento di intimorirla. Anche il figlio minorenne della donna non era esente dalle moleste attenzioni dell’uomo che lo seguiva e stazionava, giornalmente, davanti la scuola. Una vera e propria ossessione che ha leso a lungo la serenità della donna e del figlio.

La vittima si è costituita parte civile nel processo

Il processo, nel quale la persona offesa si è costituita parte civile, con la difesa dell’avvocato Ettore Zagarese, si è articolato in varie udienze al cui termine il Tribunale, ritenendo indubitabile la responsabilità dell’imputato, ha emesso la dura sentenza di condanna.

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