Dom. Mag 5th, 2024

Mons. Oliva: «Umanità e attenzione a chiunque sia in difficoltà»

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«È un centro di umanità e di attenzione per le persone più bisognose che, specialmente in questo
ultimo periodo, si trovano in difficoltà per via della crisi economica che segue la pandemia e la guerra.
Il centro d’ascolto medico e di primo soccorso è un luogo destinato ad alleviare le sofferenze “di
pane” e di cure grazie agli operatori e al volontariato medico-solidale».
È quanto ha dichiarato il vescovo Francesco Oliva nel corso dell’inaugurazione del Centro di ascolto
medico e “primary care” che si trova all’interno di “Casa Santa Marta”, sede della Caritas Diocesana
di Locri-Gerace, realizzato in collaborazione con l’associazione “Jimuel – internet medics for life” la
cooperativa Pathos con i fondi dell’otto per mille della Chiesa cattolica nell’ambito del progetto
“Pandacheion”, “casa che accoglie”.
«Questa idea nasce dal bisogno di ascolto di questo territorio, delle persone che afferiscono alla
Caritas che non hanno la possibilità di accedere al servizio sanitario» ha detto Carmen Bagalà,
presidente della Caritas diocesana, che ha aggiunto: «È un piccolo passo per un aiuto concreto a chi
ha bisogno e verrà fatto grazie all’apporto di medici che hanno dato la propria disponibilità in maniera
volontaria e gratuita per sostenere e rendere fattibile questo progetto, pensato nato nei mesi scorsi
con l’allora direttore don Rigobert Elanqui. Grazie anche all’associazione Jimuel e alla Pathos per i
loro supporti tecnici e operativi, per rendere operativo un percorso che sarà coordinato dalla
dottoressa Melissa Luppino».
«La cooperativa Pathos – ha sottolineato Carlo Frascà – si è occupata della parte informatica in
sinergia con l’associazione Jimuel sviluppando il software di medicina solidale e tutto l’apporto
informatico necessario per dare un valore aggiunto allo screening e alla cura dei più deboli»,
«Jimuel contribuisce al centro di ascolto e di primary care con l’esperienza che abbiamo maturato
negli anni», ha detto il dott. Isidoro Napoli, presidente dell’associazione, che ha aggiunto: «Abbiamo
donato delle attrezzature per la diagnostica e grazie all’associazione Pathos saremo in gradi di creare
delle cartelle cliniche informatizzate dove raccogliere la storia clinica dei pazienti che spesso non
hanno un pregresso e che la potranno portare con loro dovunque decideranno di andare».
L’iniziativa solidale è condivisa dall’Ordine dei medici di Reggio Calabria, guidato dal presidente
Pasquale Veneziano, con la partecipazione di medici che hanno dato la propria disponibilità a fornire
prestazioni totalmente gratuite a titolo di volontariato.

fonte gazzetta del sud

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