Ven. Mag 3rd, 2024

Il racconto di Ceccanti durante un incontro organizzato da “La Sapienza”

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Decisive per la rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica sono state 36 preferenze
provenienti dal centrodestra, per le quali ha contribuito fattivamente l’on. Maurizio Felice D’Ettore, ex deputato originario di Locri, eletto nel 2018 nel collegio uninominale di Arezzo. Il retroscena è stato svelato nei giorni scorsi da Stefano Ceccanti, costituzionalista ed ex deputato del Partito Democratico, in occasione dell’inaugurazione della XXI edizione del master in istituzioni parlamentari “Mario Galizia” per consulenti d’assemblea, organizzato dall’Università “La Sapienza” di Roma, nello specifico nel corso del
dibattito legato alla presentazione del libro “L’inquilino”” di Lucia Annunziata.
Il professore Ceccanti, ordinario di Diritto costituzionale italiano e comparato a “La Sapienza”, ha
raccontato alla platea che «tutta la rielezione del presidente Mattarella si è fatta in Parlamento perché
dai vertici dei partiti non arrivava alcuna indicazione, di nessun tipo. L’indicazione data ai grandi
elettori del Pd è “non fate niente, votate scheda bianca e basta”. Rendendoci conto che né il Partito Democratico né ilMovimento 5 Stelle, che era paralizzato in quel momento dallo scontro ai vertici
Conte-Di Maio, erano in grado di dire nulla ai propri grandi elettori – ha aggiunto l’ex deputato del Pd
– ci siamo organizzati da soli. Quindi con un gruppo di parlamentari del Pd e del M5S abbiamo
deciso di cominciare a votare Mattarella.
Al primo scrutinio dovevano iniziare a votare una quindicina dei Cinque Stelle, noi non abbiamo
votato Mattarella al primo scrutinio perché doveva salire progressivamente. Sono stato redarguito,
ma io ho detto “Mi dispiace io voterò Mattarella”, come abbiamo fatto. Quindi – ha proseguito
il prof. Ceccanti –con il gruppo che lavorava nel M5S e quello nel Pd abbiamo fatto lievitare i voti
a Mattarella, senza che i vertici di partito contassero nulla in tutto questo».
Nello scenario poi maturato con la candidatura di Casellati, l’ex deputato del Pd sottolinea un passaggio
importante: «Il professore Maurizio Felice D’Ettore, docente all’Università di Firenze, ha organizzato
trenta voti per Mattarella, comunicandocelo la sera prima:
“Domattina arriveranno almeno trenta voti per Sergio Mattarella”.
Mentre tutti discutevano, il professore D’Ettore aveva portato a casa almeno trenta voti, tant’è che
io la mattina mandai una rassegna stampa, prima che si votasse ho scritto: “Stamattina arriveranno
almeno trenta voti per Sergio Mattarella e sbloccheranno l’impasse” ». Ed ancora oltre, il professore
Ceccanti rileva il ruolo dell’ex deputato D’Ettore, che ha concluso l’esperienza parlamentare nel
gruppo di Fratelli d’Italia: «C’è stata una campagna militante per convincere uno a uno i parlamentari,
con i metodi più vari, il metodo più geniale fu quello del collega Verini e della collega Giulini che
distribuirono santini con Sergio Mattarella con scritto “Ovunque proteggimi ”. Avevamo inventato
un sistema di convincimento a cerchi concentrici per fare aumentare i voti. E così, appunto, accadde
in quella votazione: arrivarono addirittura 36 voti, non 30, a Sergio Mattarella e da lì tutto il sistema
crollò verso Mattarella perché nessuno era in grado di resistere».
«Il merito nel centrodestra –aggiunge Ceccanti – ce l’ha soprattutto D’Ettore, che ha una naturale
simpatia, come il presidente della commissione politiche comunitarie Sergio Battelli del Movimento 5
Stelle, e secondo me buona parte dell’elezione di Sergio Mattarella dipende dalla simpatia umana
dell’on. D’Ettore e dell’on. Battelli, che sono stati in grado di convincere molti».

FONTE GAZZETTA DEL SUD

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