Ven. Mag 3rd, 2024

Sei condanne e tre assoluzioni. Si è concluso così, nell’aula bunker di Reggio Calabria, il processo “Random” nato da inchiesta della Dda di Reggio Calabria che ha riguardato una presunta organizzazione che trafficava droga a Reggio Calabria nei locali della movida e che si riforniva di cocaina, marijuana ed eroina nella zona di Sant’Eufemia d’Aspromonte e Sinopoli.

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Il Tribunale di Reggio Calabria ha accolto, in sostanza, le richieste del sostituto procuratore Sara Amerio che aveva chiesto pene pesantissime per i nove imputati che hanno scelto il rito ordinario. La condanna più pesante, 29 anni e 4 mesi di carcere, è stata inflitta ad Antonio Massimo Condello ritenuto dagli inquirenti il “capo promotore” dell’associazione a delinquere. Per lui il pm aveva chiesto 25 anni.

Sono stati giudicati colpevoli anche Yousseif Rachid detto “Italia Uno” (11 anni di carcere), Francesco Laurendi (19 anni e 2 mesi), Silvia Lipari (10 anni e 6 mesi), Naim Faouzi (10 anni e 6 mesi) e Abdelrrahim Ghatoussi (un anno e 6 mesi).

Sono stati assolti, invece, Sabrina MammìLaura Chimenti Michele Lirosi che avevano posizioni minori.

Nell’agosto 2019 era scattato il blitz dei carabinieri che avevano eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e del pm Amerio. Secondo i magistrati, i pusher, alcuni dei quali nordafricani operavano nel circolo ricreativo “Random” (da qui il nome dato all’inchiesta) che si trova al centro di Reggio e nei pressi di alcuni istituti scolastici della città.

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