Mer. Mag 1st, 2024

Sulla rotta jonica «solo l’anno scorso ne sono sbarcati 18mila», «rispetto alla Sicilia, è una meta meno pubblicizzata» ma anche le Ong «l’hanno sottovalutata, qui non hanno mai operato»: ad affermarlo è il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in un’intervista a La Stampa sulla strage di migranti del naufragio nel Crotonese. L’auspicio di Occhiuto è che «l’Europa si muova su questa rotta come si è mossa per frenare quella balcanica. Poi se ci fosse qualcuno in più a dare una mano, capace di soccorrere in mare donne e bambini, sarebbe senz’altro positivo».

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«Noi non ci siamo mai lamentati, non abbiamo mai soffiato sul fuoco o parlato alla pancia dei calabresi» ma ci sentiamo «assolutamente abbandonati, da tutti i governi nazionali», precisa Occhiuto.

Il governatore calabrese a livello razionale condivide le parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi «perché molte di queste persone partono pensando di potersi costruire una nuova vita». «Ma la verità». ha aggiunto, «è che, se uno è davvero disperato, parte senza pensare ai rischi».

Per il governatore della Calabria «il governo fa bene a lavorare per limitare le partenze, dialogando con i Paesi di origine e di transito, ma l’urgenza è quella di potenziare gli strumenti europei per il soccorso in mare, a legislazione vigente». Per questo, ha insistito, «penso che le Ong svolgano una funzione importante, soccorrendo i migranti in mare, e che non vada impedita. Ma è evidente che deve essere regolamentata».

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