Dom. Apr 28th, 2024

“A me pare che un clima così civile da tanto tempo non si vedesse. Perché c’è rispetto, stima e amicizia, al netto delle differenze. Da dopodomani dobbiamo tornare tutti insieme, toglierci le magliette che abbiamo indossato in questa campagna, e se io dovessi prevalere chiederò a Elly, ma anche agli altri due contendenti se hanno voglia di darmi una mano. L’avversario è la destra, non qualcuno all’interno del partito democratico”. Lo ha affermato Stefano Bonaccini, conversando con i giornalisti a margine di un’iniziativa per le primarie del Pd a Reggio Calabria.

Continua dopo la pubblicità...


JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

“Ottimo risultato tra gli iscritti, ora decideranno gli elettori”

Bonaccini ha aggiunto: “Sono gli elettori che decideranno. C’è stato un ottimo risultato tra gli iscritti, ho superato il 50% con quasi venti punti di distacco, però quello era il primo era della partita. Il secondo tempo si gioca domani e speriamo che venga tanta gente e, ovviamente, spero di farcela”.

Per Bonaccini occorre “costruire un nuovo gruppo dirigente”

A suo giudizio, bisogna “costruire un nuovo gruppo dirigente senza puntare l’indice contro nessuno, ci mancherebbe, ma veniamo da troppi anni di sconfitte. Ed è normale, fisiologico, che chi ci ha portato alla sconfitta debba per una volta, dopo tanti anni, andare in panchina. Abbiamo bisogno di ripartire dai territori dove abbiamo tante amministratrici e amministratori locali, che hanno dimostrato grande valore- ha deto ancora Bonaccini –  Voglio ricordare che governiamo i due terzi dei comuni italiani e abbiamo la squadra più larga ed allenata che nessun altro partito politico può mettere in campo”.

Il salario minimo legale

Sul piano delle iniziative politiche, Bonaccini ha chiesto “che si vada presto in piazza, davanti ai luoghi di lavoro ai bar, per raccogliere le firme per una proposta di legge popolare per introdurre il salario minimo legale per cancellare la vergogna di questo Paese dove ci sono troppe ragazze e troppi ragazzi che lavorano per due, tre euro, all’ora senza alcuna tutela. Non è degno di un Paese civile”.

L’autonomia differenziata

Sulla proposta di autonomia differenziata, Bonaccini ha detto che “la sinistra storicamente, in questo Paese, per prima ha voluto l’autonomia per dare più potere ai comuni e ai territori. Quella di Calderoli, invece, è profondamente sbagliata, irricevibile perché spaccherebbe in due il Paese, a cui opporsi duramente. D’altra parte, anche nel metodo c’è qualcosa di clamorosamente inaccettabile. Il ministro era venuto poco prima di Natale in Conferenza delle Regioni, io e tanti altri avevamo detto che era irricevibile e lui ha risposto dicendo che era solo una bozza di lavoro. Dopodiché hanno fatto un Consiglio dei Ministri perché serviva uno scalpo da dare alla Lega in vista delle elezioni in Lombardia. Una autonomia differenziata che rischia di lasciare i residui fiscali alle regioni del nord, significa secessione. D’altra parte, su scuola e sanità, rischi di creare le condizioni potenziali nel Paese dove ognuno si fa la sua pubblica istruzione”.

Secondo Bonaccini, “autonomia differenziata significa definire i livelli essenziali di prestazioni perché tutti sappiano cosa gli spetta, significa colpire la burocrazia, tassa odiosa per cittadini, famiglie e imprese, e dare programmabilità certa agli investimenti. Perché oggi chi amministra un comune, una provincia o una regione, non sa mai quanto gli spetta, e in queste condizioni si fa fatica a programmare”.

“Il Ponte sullo Stretto? Non è una priorità”

In merito al Ponte sullo Stretto, Bonaccini ha detto che “si tratta di un tema di cui si sente parlare da decenni. In Calabria e in Sicilia occorrono invece infrastrutture dei territori da sistemare. Perché si tocca con mano che per fare non troppi chilometri ci si mette delle ore. E quindi partire dalla garanzia dei collegamenti ferroviari e stradali, affinché siano più facilitati. Dopodiché possiamo discutere di qualsiasi cosa, ma a me, il Ponte sullo Stretto non sembra una priorità”.

CALABRIA 7

Print Friendly, PDF & Email