Gio. Mag 2nd, 2024

La Calabria deve fare presto per non lasciare sguarniti gli ospedali. Con la partenza delle strutture del Pnrr una boccata d’ossigeno

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Da un lato c’è il Ministero della Salute che, su richiesta dell’ambasciata Usa, chiede alla Regione Calabria ulteriori chiarimenti sulle modalità di utilizzo e finanziamento dei medici cubani; dall’altro ci sono le nuove regole introdotte dal governo nell’ultimo decreto approvato in Cdm e che vanno in direzione
di maggiori limiti per i medici “gettonisti” impiegati nelle strutture pubbliche. Non solo un limite d’età ,
ma anche titoli specialistici attinenti all’area dell’emergenza-urgenza e per non più di 12 mesi. Per capirci, l’obiettivo dell’esecutivo Meloni è impedire che un dermatologo si “trasformi” in un anestesista. In mezzo resta la necessità di assicurare personale sufficiente agli ospedali calabresi in perenne affanno.
E se il governatore-commissarioRoberto Occhiuto continua a spingere in attesa dell’espletamento dei
concorsi indetti, così come intimato anche dal Tavolo Adduce – per l’approdo di nuovi medici cubani da destinare a realtà complesse come Vibo, Lamezia Terme e Crotone, assicurando che non c’è nessun problema dopo le richieste formulate dai tecnici ministeriali, la (quasi) certezza è che l’utilizzo dei “gettonisti” (alcuni di loro arrivano a guadagnare anche 1.200 euro a turno) dovrebbe essere limitato dopo l’entrata in vigore delle nuove norme.
Finora l’ampio ricorso alle Coop che offrono medici è stato possibile grazie a un artificio contabile: in nessun bilancio delle Aziende sanitarie figurano contratti siglati con i camici bianchi. Già, perché le società coinvolte non offrono ufficialmente personale, bensì un servizio. Così procedendo, qualsiasi responsabilità ricade sul professionista reclutato, mentre ospedali e Asp inglobano il costo sotto la voce “beni e servizi” invece che per i professionisti. In sostanza, il blocco del tetto di spesa per il personale viene aggirato così.
Più libertà agli infermieri
Gli ospedali potrebbero essere “decongestionati” attraverso l’attivazione della sanità territoriale prevista dal Pnrr, cioè Case e Ospedali di comunità.
Nasce da qui l’introduzione della libera professione per gli infermieri in modo da poterli impiegare (con retribuzioni extra) anche fuori orario.
Più accessi a Medicina Da tempo nel governo si ragiona sulla possibilità di superare il numero chiuso
per l’ingresso al corso di laurea in Medicina.
«Stiamo lavorando con il Miur – ha spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in una delle sue ultime uscite pubbliche – per aumentare gli accessi alle Facoltà. Mi chiedo però perché si dica sempre che mancano i medici ma si trovino con facilità i “gettonisti”pagati quattro volte tanto. Evidentemente
dobbiamo impegnarci a rendere attrattivoil lavoronel pubblico». Una strada potrebbe, inoltre, essere
rappresentata dal prevedere maggiori indennità per chi lavora nei Pronto soccorso e nei reparti dove la
pressione degli utenti è più gravosa oltre al maggior peso ai contributi previdenziali per ogni anno lavorato in questi reparti.

FONTE GAZZETTA DEL SUD

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