Lun. Apr 29th, 2024

Il cinismo del Viminale non conosce remore. Ci vuole una cultura intrisa di disprezzo per la vita umana perché un ministro dell’Interno di un paese come l’Italia abbia il coraggio di parlare, dopo la strage di richiedenti asilo davanti alle coste calabresi, di “vocazione alle partenze” che va fermata. Si contano ancora i cadaveri restituiti dal mare, in gran parte donne e bambini, la cui morte non è imputabile al mare cattivo ma alla scelta cinica di far prevalere il controllo delle frontiere al diritto al soccorso. L’imbarcazione in difficoltà era già stata avvistata la sera prima del naufragio, dagli aerei di Frontex, l’agenzia che ogni cittadina/o d’Europa, contribuisce a finanziare. Ma da quegli aerei non si lanciava richiesta di soccorso, si avvisava unicamente di una nave che non doveva violare i sacri confini. I soccorsi sono stati fatti partire quando ormai non c’era più nulla da fare, quando la nave si è infranta nei pressi della costa. E si ha il coraggio di prendersela con scafisti e trafficanti come se fossero i soli responsabili della strage. Richiedere il controllo delle aree da cui le persone fuggono, da parte di imbarcazioni europee che si occupino esclusivamente di soccorso e di trasferimento in porti sicuri, è la sola scelta ammissibile. Altro che decreti fascistoidi che criminalizzano chi porta soccorso! Nell’unirci al cordoglio per le vittime reiteriamo la richiesta che siano organismi internazionali a mettere sotto accusa il comportamento criminale tenuto dai diversi governi italiani dal 2017 ad oggi. Sono responsabili di atti di guerra, di crimini contro l’umanità. Ma questa è una guerra silenziosa contro gli inermi che da decenni ha fatto diventare il Mediterraneo una fossa comune e ha fatto innalzare i profitti di chi si occupa unicamente di blindare le frontiere. Ci si mobiliti per pretendere che anche questa guerra possa cessare. La responsabilità di queste morti è del governo italiano e della Commissione Europea.

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Presenteremo esposti alla magistratura e alla corte europea europei per i diritti umani.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale

Stefano Galieni, responsabile immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista -Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare

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