Ven. Mag 3rd, 2024

Martedì 7 aprile il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza una nuova conversazione sul tema “Piazza De Nava: una lunga e sconcertante storia 5.zero”. Le piazze di Reggio Calabria rappresentano accenti storici, architettonici e turistici, che costituiscono una grande parte dell’atmosfera millenaria della “Città della Fata Morgana”. Piazza De Nava, rappresenta la rinascita di Reggio Calabria a seguito del terremoto del 28 dicembre 1908 ed in tale area trovano allocazione tre stili architettonici: quello umbertino eclettico della seconda metà dell’ottocento, quello liberty, quello razionalista italiano del ventennio. Non a caso il luogo è dedicato al famoso statista, in quanto lo stesso fu il promotore della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il sisma del 1908.É la piazza su cui da il prospetto principale di Palazzo Piacentini, ossia il Museo nazionale della Magna Grecia ed è intitolata al reggino Giuseppe De Nava, ministro del regno d’italia nel 1918 e nel 1921. Al centro della stessa, adornata da vari esempi arborei, sorge una monumentale fontana a due bocche, sormontata da una statua raffigurante il ministro De Nava. Tali testimonianze verrebbero cancellate dalla nuova idea progettuale che prevede un’idea moderna che andrebbe a sconvolgere tali segni identitari, non tenendo conto quindi di quanto stabilito dalla “Carta di Gubbio” del 1960, documento che venne  redatto dall’Associazione Nazionale Centri Storici e Artistici e della Convenzione del paesaggio ed il Codice dei Beni Culturali.Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte del prof. Pasquale Amato,gradito ospite del sodalizio culturale reggino. Una cosa è ricostruire una città sulle macerie di un terremoto o di una distruzione per aggressione di un nemico esterno. In questi casi si possono effettuare anche modifiche radicali. E Reggio è stata riedificata diverse volte nella sua plurimillenaria storia dopo eventi sismici o devastazioni per attacchi esterni a cominciare da quello del tiranno Dionisio I di Siracusa nel 386 aC.Tutt’altra cosa è invece sconvolgere una Piazza storica come quella dedicata dai reggini a Giuseppe De Nava senza una specifica necessità o emergenza. È un’operazione assurda, di cui si fa fatica a intendere i motivi. E rappresenta un secondo tentativo di distruggere la Piazza, passando dall’orrenda “escavazione selvaggia” che venne neutralizzata da una corale contestazione della città ad uno spianamento altrettanto sconcertante contro cui si sta levando una nuova espressione collettiva di dissenso.Si parla di Restyling. Ma è una finzione. Infatti non si tratta di restauro ma di vero e proprio stravolgimento della Piazza ideata e realizzata nella fase epica della riedificazione della città dopo il terremoto catastrofico del 28 dicembre 1908 che distrusse il 95% degli edifici esistenti a Reggio e Messina e nelle rispettive aree limitrofe delle due sponde dello Stretto. Una Piazza dedicata peraltro a Giuseppe De Nava, il più autorevole leader politico a livello nazionale che Reggio abbia espresso dal 1861 ad oggi.De Nava svolse altresì un ruolo preminente nella splendida ricostruzione, supportando nei suoi numerosi incarichi di governo l’azione condotta dall’on. Giuseppe Valentino (prima da Assessore e poi da Sindaco) e dall’ing. Pietro De Nava, Responsabile del Piano Regolatore. Una Piazza  su cui fu eretto il  pregevole monumento scolpito dall’artista polistenese Francesco Jerace e che fu completata su un lato dall’imponente splendido edificio piacentiniano del Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia e sull’altro dall’edificio dell’Ente Edilizio progettato dall’architetto Camillo Autore. Una piazza armoniosa e legata ad una specifica memoria storica, creata sulle macerie del Rione Santa Lucia raso al suolo dal sisma. Una Piazza la cui configurazione è proporzionata con il nuovo accesso al Corso Garibaldi, prolungato verso Nord sulle macerie del Rione.Piazza De Nava rappresenta pertanto un orgoglio per il popolo reggino, che non è disposto ad accettare la sua demolizione rimpiazzata da uno spianamento. Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi nel corso della nuova conversazione su Piazza De Nava da parte del Prof. Pasquale Amato. Il docente è ben noto alla comunità, per i suoi tantissimi anni di insegnamento tra l’Università Dante Alighieri e quella di Messina, e per le sue battaglie a sostegno del bergamotto di Reggio Calabria. Il prof. Pasquale Amato, oltre chè autore di saggi storici è anche fondatore del Premio Mondiale di Poesia Nosside, fondato nel 1983, giunto in questo 2023 alla XXXVIII Edizione. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020, la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 7 aprile.

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