Sab. Apr 27th, 2024
Le trappole per la radiocollarizzazione e l'identificazione genetica installate per catturre l'orso Mj5 a Trento, 13 aprile 2023. ANSA/ Provincia Trento ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK

Per la seconda volta, a distanza di pochi giorni, il Tribunale amministrativo regionale di Trento ha fermato un decreto firmato dal governatore Fugatti

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Per la seconda volta, a distanza di pochi giorni, il Tar di Trento sospende un decreto di abbattimento di un orso, firmato poche ore prima dal governatore Maurizio Fugatti. Come già avvenuto per l’orsa Jj4, i giudici amministrativi, in attesa dell’udienza sul ricorso presentato da associazioni animaliste, consentono la cattura ma non la soppressione del plantigrado. Il maschio di 18 anni i primi di marzo ha aggredito un escursionista nella val di Rabbi. “Con questi numeri la convivenza è impossibile”, ribadisce invece il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.

Il governatore ha evidenziato “l’iter avviato ieri con il ministero dell’ambiente che tramite i suoi canali diplomatici cercherà spazi al di fuori del nostro paese per accogliere i numeri in eccesso, che anche il Tar ora dice di essere rilevante. Quello che potevamo fare, l’abbiamo fatto”, ha sottolineato. Esprimendo grande soddisfazione per la decisione del Tar, Gian Marco Prampolini, presidente della Lega antivivisezionista Leal che aveva presentato il ricorso, “è più che mai necessario mettere punti fermi a una follia di sterminio dei plantigradi perseguita dalla giunta Fugatti”. “Vogliamo anche contestare – prosegue – i criteri di valutazione di pericolosità degli orsi considerati confidenti o ‘aggressivi’ in quanto vittime essi stessi in primis di azioni di disturbo spesso anche volontarie da parte di curiosi, escursionisti e ancora più spesso cacciatori e bracconieri”.

In riferimento all’aggressione di MJ5 dello scorso 5 marzo in Val di Rabbi, Leal ribadisce che “le dinamiche non sono chiare e lasciano aperta l’ipotesi che il cane fosse sciolto e, non controllato, abbia innescato la reazione dell’orso”. Anche la Lav accoglie “con gioia questa nuova grande vittoria per la vita degli orsi”, ovvero la decisione del Tar di Trento. “Mj5, che nonostante non abbia ucciso nessuno ha visto cadere sulla sua testa la scure vendicativa del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, era stato comunque condannato a morte”, afferma la Lav che depositerà a breve “un’approfondita perizia al fine di far annullare anche la definizione di pericolosità, anticamera delle condanne a morte per gli orsi del Trentino”.

La disponibilità del Lav

Lav ribadisce infine “la propria disponibilità a portare in salvo gli orsi condannati a morte dalla vendicativa ricerca di sangue da parte del presidente Fugatti”. Intanto oltre 96 mila persone hanno firmato la petizione contro l’abbattimento dei tre orsi Jj4, Mj5 e M62. “Le cittadine e i cittadini italiani sono dalla parte degli orsi. Mentre il presidente Fugatti è sempre più solo”, conclude la nota. Secondo Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection, “la verità è che la Provincia autonoma di Trento vuole sterminare gli orsi per nascondere la sua incapacità, ma noi continueremo a dare battaglia e non glielo permetteremo”. Una cosa ormai è certa, le sorti dei tre animali problematici si deciderà in un’aula di tribunale.

Oltre 300 manifestanti

Sono arrivate circa 300 persone da tutta Italia per la manifestazione pro orso, organizzata davanti al rifugio faunistico del Casteller, a Trento, da Scobi ed Assemblea Antispecista. “Le proposte di Fugatti sono irricevibili, siamo in piena campagna elettorale. L’idea di uccidere questi tre orsi è irricevibile. Gaia, Johnny e Amir liberi”, ovvero gli orsi Jj4, Mj5 e M62, dice un’attivista. “Fugatti è da anni che vuole sterminare questi orsi. Per fortuna noi siamo qua in questo momento e questa manifestazione è lanciata da animalisti del territorio. Siamo qui oggi per dire a Fugatti che i trentini e le trentine non credono alle sue bugie. Servono misure di prevenzione che oggi sono state completamente assenti”.

Una ragazza tra i presenti al rifugio di Casteller arriva dalla Svizzera Canton Ticino. “È inaccettabile – riferisce – che una persona per la sua ideologia ingabbi degli animali protetti dalla legge internationale, che hanno la sola colpa di seguire le leggi della loro specie, di fare gli orsi”. “Gaia, sei tutti noi. Sei ingiustamente reclusa, non hai fatto del male a nessuno, hai difeso solo i tuoi cuccioli”, urla invece una signora.

calabria 7

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