Ven. Mag 3rd, 2024

“Anche nel 2022 centinaia di amministratori locali in Italia hanno subito minacce, aggressioni e
intimidazioni. Sebbene il trend dell’ultimo triennio descriva un fenomeno in diminuzione in termini
numerici, ricoprire il ruolo di sindaco o di consigliere comunale era, e resta, un impegno particolarmente
difficile e complesso, persino pericoloso in determinati contesti territoriali”. È quanto afferma Roberto
Montà, Presidente di Avviso Pubblico, nell’introduzione al Rapporto annuale Amministratori
Sotto Tiro.
Il Report 2022 sarà presentato a Roma, lunedì 26 giugno alle ore 11.00, presso la sede della
Federazione della Stampa Italiana, in Corso Vittorio Emanuele II°. Il programma prevede i saluti del
Presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà e di Vittorio Di Trapani, Presidente della FNSI.
Seguirà la presentazione dei principali dati del Rapporto con Claudio Forleo, curatore del dossier e
responsabile dell’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico.
Tra gli ospiti di quest’anno il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Presidente di ANCI,
Antonio Decaro (in attesa di conferma). Con loro Andrea Carboni, Direttore analisi di ACLED (Armed
Conflict Location & Event Data), organizzazione non governativa che monitora gli scenari di conflitto e
violenza internazionale e la giornalista Floriana Bulfon. A moderare l’incontro sarà il condirettore di
AGI Paolo Borrometi.
Molte le novità di questa edizione. Oltre a raccontare e analizzare i fatti avvenuti nel corso del 2022
in Italia, il rapporto si arricchisce di una sezione speciale sui casi di violenza politica internazionale.
A realizzarlo ACLED, che raccoglie informazioni su date, attori, luoghi, vittime e tipologie di tutti gli
eventi di violenza politica nel mondo. L’obiettivo è mappare il fenomeno delle intimidazioni agli
amministratori locali anche in Europa, con due approfondimenti: un focus sull’Ucraina, dilaniata da
un conflitto che si protrae da oltre un anno, e uno sui giornalisti vittime di aggressioni e minacce
come gli amministratori locali, solo perché svolgono correttamente il proprio lavoro.
Il nostro paese, tuttavia, resta in Europa quello con le criticità maggiori. In Italia tra il 2011 e il 2022,
infatti, ci sono stati oltre cinquemila atti intimidatori, di minaccia e di violenza contro sindaci,
assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali, dipendenti della Pubblica
amministrazione. Di questi più del trenta per cento si trovano nel Centro-nord. Ma minacce e
intimidazioni non nascondono soltanto ragioni criminali. Le tensioni sociali si traducono sempre più
spesso in atti di aggressione politica: dal 2016 ci sono stati più di mille casi da parte di cittadini,
motivati con il dissenso verso decisioni amministrative sgradite.
E anche se i numeri rivelano un calo rispetto all’anno passato, tanto da far tornare le lancette dell’orologio
a prima dello scoppio della pandemia, tuttavia il dato è solo apparentemente confortante. A preoccupare
è la cosiddetta “cifra oscura”, ovvero tutte le intimidazioni che non vengono denunciate
pubblicamente. Alcune vengono alla luce a distanza di anni, come risulta da numerose indagini. Cifra
che si sospetta elevata, in linea con i dati dell’Osservatorio del ministero dell’Interno

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