Gio. Mag 2nd, 2024

«Nessuna strumentalizzazione, solo difesa diritti dei cittadini».

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«Ringrazio l’assessore Emma Staine per l’invito al confronto e per le precisazioni sull’avviso pubblico relativo ai Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli spazi e negli edifici pubblici (Peba). Da parte mia nessuna strumentalizzazione, solo un reale interesse per le piccole comunità calabresi che meritano uguali possibilità di partecipazione». Lo scrive in una nota – ripresa dall’ANSA – Amalia Bruni (Pd), vicepresidente della commissione Sanità, cultura, sociale in Consiglio regionale.

«Il problema – prosegue – nasce proprio dalla lettura del bando in questione dove, nel punto 1 denominato ‘Soggetti che possono presentare la domanda’, emergono le seguenti testuali parole: ‘possono produrre istanza i comuni del territorio regionale, con una popolazione residente compresa tra i 5.000 e i 20.000 abitanti, secondo i dati Istat al primo gennaio 2023, che alla data di pubblicazione del presente avviso non abbiamo proceduto all’approvazione del Peba’. È evidente che, in questo punto che dovrebbe delineare per bene i soggetti autorizzati a partecipare, non vi è alcun riferimento ai comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. È stato poi pubblicato un documento di ‘precisazione’ in cui si dice che la documentazione potrà essere prodotta da tutti i comuni della regione indipendentemente dalla popolazione residente, ma tale documento non è contenuto nell’avviso pubblico, né viene richiamato. Sarebbe stato opportuno prevederlo sin dall’inizio in sede di redazione del bando, evitando documenti di precisazione e specificando a sistema la partecipazione di tutti i comuni, come del resto fatto da regione Marche che ha offerto ai comuni con meno di 5.000 abitanti la possibilità di partecipare in forma singola o addirittura aggregata, o ancora la regione Puglia che ha suddiviso i finanziamenti in base alle dimensioni dei comuni».

«So bene – prosegue Amalia Bruni – cosa prevede il Dpcm 10 ottobre 2022 in materia, in particolare la disposizione che indica di tenere conto ‘prioritariamente’ della classe di comuni con una popolazione compresa tra 5.000 e 20.000 abitanti e di quelli beneficiari della misura di cui al decreto del presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2021. Tale priorità, tuttavia, non impedisce di attuare misure per i comuni di piccole dimensioni. In Calabria i comuni con meno di 5.000 abitanti sono 325, ossia l’80,4% dei 404 comuni calabresi, occupando una quota rilevante del territorio regionale. Questo vuol dire che i 375.277,39 euro destinati alla Calabria dovrebbero essere ripartiti prioritariamente tra i restanti 79 comuni ed in particolare ai comuni che non abbiano adottato il Peba”. “Ecco perché – conclude Amalia Bruni – il bando poteva essere strutturato in maniera diversa, con una considerazione più specifica e meglio delineata della partecipazione dei piccoli comuni, in modo che, pur nel rispetto dei criteri di priorità dettati dal ministero, i finanziamenti potessero dedicare loro un’adeguata attenzione».

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