Sab. Mag 4th, 2024

Quattro voti su sei per il procuratore di Napoli in quinta commissione del Csm. La parola passa al Plenum e le correnti studiano un piano per sbarrargli la strada

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Nella corsa a capo della Procura di Napoli il primo round è per Nicola Gratteri. La quinta commissione del Consiglio superiore della Magistratura si è chiaramente espressa a favore dell’attuale procuratore di Catanzaro che ha raccolto quattro voti su sei. Gli altri due, uno ciascuno, sono andati a Giuseppe “Jimmy” Amato, procuratore di Bologna, e a Rosa Volpe, procuratore facente funzioni a Napoli. La partita tuttavia è tutt’altro che chiusa. La parola infatti adesso passerà al Plenum che dovrà decidere sull’orientamento della quinta commissione con diverse variabili ancora in gioco.

La Procura più grande d’Italia

Quello di Napoli è l’ufficio inquirente più grande d’Europa, con 112 pubblici ministeri in pianta organica e 99 in servizio, competente su un territorio di quasi un milione e mezzo di abitanti. Ma è senza capo da oltre un anno, da quando Melillo ha traslocato all’Antimafia. Gli aspiranti sono cinque: oltre a Gratteri, Amato e Volpe corrono il procuratore di Potenza Francesco Curcio e quello di Benevento Aldo Policastro, praticamente fuori dai giochi. Il procuratore di Catanzaro parte in netto vantaggio. A decidere però sarà il plenum, l’organo al completo, che dovrà esprimersi su tutte e tre le proposte entro la pausa di inizio agosto. Se nessuna raggiungerà la maggioranza assoluta (17 voti su 33), si andrà al ballottaggio tra i due più votati. A quel punto Gratteri se la vedrà contro uno tra Amato (probabile) e Volpe.

Il retroscena

Secondo quanto scrive “Il Fatto Quotidiano” ci sarebbe un patto tra correnti per far saltare la nomina di Gratteri a procuratore di Napoli. Un piano saltato in commissione per l’opposizione di Daniela Bianchini, consigliera laica in quota Fratelli d’Italia, convinta sostenitrice del procuratore antimafia di Catanzaro. A favore di Gratteri si sono espressi Maria Luisa Mazzola di Magistratura Indipendente e Andrea Mirenda, unico togato indipendente. Il consigliere di Unicost Roberto D’Auria ha votato per Amato mentre Antonello Cosentino di Area per Rosa Volpe. Era dato in bilico tra Gratteri e Amato il laico renziano Ernesto Carbone, ex parlamentare di origini calabresi. Alla fine si è espresso a favore del magistrato di Gerace. Secondo quanto scrive il Fatto, al Plenum i sei voti di Area, i quattro di Unicost e i due dei togati progressisti convergeranno su unico candidato che potrebbe non essere Gratteri il quale, al contrario, potrà contare su sostegno dei quattro laici in quota Fratelli d’Italia, forse sui consiglieri espressione di Magistratura Indipendente mentre resta incerta la posizione dei laici di Lega e Forza Italia.

calabria 7 

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