Gio. Mag 2nd, 2024

Inchiesta “Glicine Acheronte”, l’interrogatorio dell’ex consigliere regionale. «I rapporti con Oliverio? All’inizio tra lui e mia figlia Flora non idilliaci». Negati gli accordi con i clan di Cirò in occasione delle Regionali

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«Con la politica regionale ho avuto solo rapporti istituzionali». Lo ha ripetuto più volte ieri Enzo Sculco. Il leader del movimento dei “Demokratici” – finito agli arresti domiciliari lo scorso martedì nell’ambito dell’inchiesta “Glicine Acheronte” della Procura antimafia di Catanzaro – è comparso davanti alla gip del Tribunale di Crotone, Elisa Marchetto, per l’interrogatorio di garanzia che s’è svolto in rogatoria. Si tratta dell’operazione con la quale i carabinieri hanno sgominato la cosca Megna di Papanice e disarticolato il presunto comitato d’affari che avrebbe influenzato le istituzioni pubbliche per finalità elettorali.
Affiancato dal suo difensore, l’avvocato Mario Nigro, Sculco s’è difeso per un’ora e mezza dalle accuse che lo vedono alla sbarra. Il 73enne ex consigliere regionale deve rispondere di associazione a delinquere, turbativa del procedimento amministrativo, falso materiale e falso ideologico, tutti reati aggravati dalla finalità ’ndranghetistica (sebbene il gip di Catanzaro abbia escluso l’aggravante mafiosa al momento di applicazione della misura cautelare). «In passato – ha detto Sculco – al Consiglio regionale è stata eletta mia figlia Flora (indagata anche lei, ndc) e da allora ci siamo impegnati per fare il bene della comunità». Chiaro il riferimento ai numerosi stanziamenti ottenuti in quegli anni da investire nel Crotonese. «Grazie alla nostra azione politica- ha rivendicato l’ex segretario della Cisl Calabria – siamo riusciti a far convogliare oltre 200 milioni di euro».
Ma un passaggio della sua difesa, Sculco l’ha dedicata pure ai rapporti con l’ex governatore Mario Oliverio (indagato): «Occorre ricordare – ha evidenziato – che ad inizio consiliatura (nel 2014) non erano idilliaci con la consigliera di allora Flora». Tant’è che solo successivamente ci fu un’intesa tra Sculco e l’ex presidente che consentì al Crotonese di avvantaggiarsi di vari finanziamenti regionali-europei. Si spiegano così le continue interlocuzioni avute con i rappresentanti istituzionali locali e regionali.

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