Lun. Apr 29th, 2024

La Corte di assise di Catanzaro ha sentenziato anche un’assoluzione per l’omicidio Pirillo, avvenuto a Cirò Marina

Continua dopo la pubblicità...


JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Si chiude con una condanna e un’assoluzione il processo di primo grado per due imputati, che hanno scelto il rito ordinario, accusati di aver organizzato il commando di fuoco pronto ad uccidere un affiliato alla cosca Farao Marincola di Cirò, perché ritenuto “un nemico” da eliminare. Si tratta di Vincenzo Pirillo, freddato  il 5 agosto 2007, a Cirò Marina da sicari a volto coperto, a bordo di due scooter e di una Hyundai, entrati in azione facendo irruzione in un ristorante di Cirò Marina nel Crotonese sparando una scarica di colpi di arma da fuoco, uccidendo un uomo e ferendo alcuni avventori tra cui una bambina di soli undici anni, che la vittima teneva sulle sue gambe. Per questo efferato delitto, la Corte di assise di Catanzaro ha condannato Cataldo Marincola, nato a Cirò e residente a Sulmona all’ergastolo, mentre ha assolto Silvio Farao, di Cirò. Per altri due imputati, giudicati con rito abbreviato il processo di primo grado dovrebbe chiudersi a settembre e il pm della Dda Domenico Guarascio ha chiesto per uno dei presunti killer Giuseppe Spagnolo, il carcere a vita  e l’assoluzione per Giuseppe Farao, per insufficienza di prova, considerato, secondo l’originaria progettazione accusatoria originaria, uno dei presunti mandanti. Secondo le ipotesi accsatorie sarebbero stati loro a promuovere e ad organizzare il gruppo criminale “composto da un numero non inferiore a 5, rimasti sconosciuti”. Alcuni di loro, avrebbero svolto il ruolo di sentinelle, controllando le vie di ingresso e di uscita del locale, mentre altri due si sarebbero introdotti nell’affollata veranda del ristorante esplodendo diversi colpi di arma da fuoco, quattro dei quali all’indirizzo di Vincenzo Pirillo, che in quel momento stava cenando con i propri familiari e amici  seduto ad un tavolo. Inutili i tentativi di rianimarlo, Pirillo è morto poco dopo il suo arrivo all’ospedale civile di Crotone. Un delitto voluto dalla famiglia di ‘ndrangheta dei Farao-Marincola, secondo le ipotesi della Dda: Pirillo, nonostante appartenesse alla cosca era  ritenuto ostile dai vertici della consorteria. Un delitto dai motivi abietti compiuto in nome dei Farao per mantenere il controllo su Cirò. La scarica di colpi quel 5 agosto di quindici anni fa, ha ferito sei persone, una bimba di 11 anni, raggiunta da un proiettile alla spalla, 4 avventori alle gambe  e uno da schegge di vetro, con prognosi giudicate guaribili dai dieci ai trenta giorni.

Print Friendly, PDF & Email