Lun. Apr 29th, 2024

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata
(S.C.I.C.O.), hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla
Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 4
soggetti, indagati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento
fraudolento di valori e favoreggiamento alla latitanza.
Contestualmente è stata data esecuzione al decreto con il quale la medesima Procura ha
disposto il sequestro preventivo d’urgenza di fabbricati, terreni, quote di partecipazione,
complessi aziendali, ditte individuali e autoveicoli per un valore complessivo di circa 11,5 milioni
di euro e al decreto di perquisizione locale e personale nei confronti dei soggetti fermati e di altri
14 indagati per concorso in associazione mafiosa.
I provvedimenti emessi dall’A.G., epilogo di una complessa indagine svolta dagli specialisti del
Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catanzaro, sono
stati eseguiti nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Milano e Catania con
l’impiego di oltre 100 finanzieri e l’ausilio di unità Antiterrorismo e Pronto Impiego e della
componente aerea del Corpo.
Le indagini hanno consentito, inoltre, di ipotizzare che uno dei destinatari del provvedimento di
fermo abbia favorito la latitanza di un pericoloso appartenente ad una nota cosca di ‘ndrangheta
del reggino. Il sequestro dei patrimoni illeciti eseguito dalla Guardia di Finanza assume anche un valore
“sociale”, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate dalla criminalità
organizzata. Il procedimento, per le fattispecie di reato ipotizzate, è attualmente nella fase delle indagini
preliminari. I provvedimenti adottati saranno sottoposti alla valutazione del competente giudice
che deciderà sulla sussistenza dei presupposti per la loro convalida.

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Tra i fermati ci sono Francesco Mancuso, 52 anni, di Limbadi, Domenico Cupitò, 64 anni, di Nicotera, detto “Pignuni” e Assunto Natale Megna di Nicotera Marina, padre del nuovo collaboratore di giustizia Pasquale Megna.

redazione@telemia.it

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