Lun. Apr 29th, 2024

 “No alla rassegnazione”.

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E’ l’appello emerso a più riprese, nell’incontro pubblico tenutosi questa sera in piazza Nassiriya, organizzato dal presidente del Tribunale dei Diritti del Malato e del Cittadino, Pino Mammoliti, in cui due sono state le questioni che in queste ultime settimane, stanno tenendo banco e che l’una è correlata all’altra: sanità e chiusura della “Strada di Grande Comunicazione Jonio-Tirreno”.

Al dibattito, hanno partecipato la garante per la Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli, il presidente di AssoComuni Locride, Vincenzo Maesano, il vicesindaco di Locri, Alfredo Cappuccio, esponenti dei gruppi consiliari di  maggioranza e minoranza del Comune, rappresentanti della Metrocity e del Consiglio regionale, nonché cittadini.

In realtà, come già trapelato in questi giorni, non tutti i rappresentanti istituzionali hanno presenziato al dibattito, a causa di un incontro- confronto  concomitante, sull’emergenza della peste suina, in programma a Calanna.

Ma tant’è.

Pino Mammoliti in apertura, ha tenuto a precisare la finalità dell’incontro, organizzato con l’intento di capire cosa e come fare per difendere l’ospedale di Locri e fronteggiare le pesanti conseguenze che deriveranno dalla chiusura della galleria della Limina, a partire da gennaio 2024, per la durata di circa 20 mesi, per l’avvio di lavori improcrastinabili di messa in sicurezza, lavori che ammontano a 35 milioni di euro.

«La posta in gioco, e quindi il diritto alla salute – ha premesso il presidente del Tribunale dei Diritti del Malato e del Cittadino – è importante e non ci consente grandi alternative. Ciò che per me conta questa sera, è la presenza delle persone comuni e sapevo che loro o chi è meno fortunato, si sarebbero presentati all’odierno appuntamento. Perché – ha proseguito – chi può curarsi fuori, non ha preoccupazioni. Nei momenti di emergenza nazionale, ogni governo nazionale o regionale, si è mobilitato, per garantire interessi alla collettività. Oggi, sono consapevole che se dovessi star male (sebbene abbia la fortuna di trovare qualche medico amico), avrei scarse speranze ed io posso permettermi di emigrare altrove per curarmi, ma chi non ha questa possibilità?».

Mammoliti ha così passato in rassegna, le criticità che attanagliano alcuni reparti del nosocomio di contrada Verga, chiedendo (a nome dei cittadini della Locride) al commissario regionale della Sanità, Occhiuto e alla manager aziendale Di Furia, risposte concrete alle non più procrastinabili emergenze dovute alla mancanza di medici ed in particolare: nella divisione Cardiologia-Utic, nella quale mancano oltre al primario, almeno 5 medici, di cui un’impiantista di pacemaker, per affrontare le emergenze quotidiane; in Radiologia, è urgente il potenziamento del personale medico, perché qui, esercitano solo 3 radiologi, compreso il primario che da soli, non possono più reggere il peso dell’utenza; per questo, sarebbe opportuno far rientrare i medici che hanno ottenuto il distacco in altre sedi, pur essendo stati assegnati all’ospedale di Locri; anche in Pediatria, il personale medico è costretto a turni al limite della sofferenza fisica, per cui sarebbe fondamentale avere altri due pediatri; la divisione di Nefrologia e Dialisi, dove si registrano quasi cento utenti al giorno, è sorretta da soli tre medici; e poi, a breve, anche l’Urologia, rimarrà con due soli medici, in quanto il terzo è prossimo al pensionamento; infine, la Gastroenterologia che ha un solo medico che esegue esami di diagnostica (colon e gastroscopia) e che avrebbe bisogno di altre due unità.

«Anche la realizzazione del Polo Oncologico – ha tuonato Mammoliti – è un’altra balla; volevano fare passare la sua  creazione, come il frutto di chissà quale attenzione e sensibilità politica regionale e manageriale. Nulla di tutto ciò è vero. Se il Polo Oncologico all’ospedale di Locri si realizzerà, è solo grazie al contributo di cittadini della Locride, nessun euro da parte di Regione e Governo».

In particolare, secondo Pino Mammoliti, ingenti difficoltà si verranno a creare dopo la chiusura della galleria della Limina, per questo «Dobbiamo organizzare – ha detto – una resistenza civile che va oltre passerelle. La chiusura della galleria, determinerà lo stop dei diritti essenziali di ognuno di noi, in primis quello della salute. È opportuno che i nostri rappresentanti istituzionali e tutti noi indistintamente, proponiamo soluzioni possibili ed immediate, assumendo scelte coraggiose di ribellione sociale».

Anche a detta del presidente di AssoComuni della Locride nonché sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano, sanità e chiusura dell’unica strada di collegamento Jonio e Tirreno,  sono due problematiche estremamente collegate che determineranno delle pesanti ricadute sulle comunità «Come sindaci – ha dichiarato – cercheremo di evitarlo, anche prendendo spunto dalle parole della dottoressa Di Furia, la quale ha suggerito che per 6, 7 mesi, si possa tamponare in qualche modo, questa chiusura e quindi l’intensificarsi dei rapporti esistenti tra i nosocomi di Locri e di Polistena; oltre questo lasso di tempo, si determinerebbe il collasso definitivo del nostro territorio. Su questo, continueremo a chiedere all’Anas dei tempi certi di attesa. Dobbiamo esigere che questo cronoprogramma sia studiato, come Assemblea dei sindaci abbiamo chiesto un intervento al governo nazionale e un’interlocuzione al governatore Occhiuto».

A chiudere il dibattito, dopo una serie di interventi succedutesi, la parola alla garante per la Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli «Un’iniziativa importante – ha commentato – proprio per focalizzare l’attenzione su un’ampia fascia di territorio, la cui popolazione vede nel presidio locrese, il più vicino punto di riferimento, in termini di assistenza sanitaria. Da parte dell’ufficio garante della Salute, l’attenzione è altissima, sin dall’insediamento sono state avviate interlocuzioni costanti con i comitati territoriali, con la direzione sanitaria del presidio e si è dato riscontro immediato alle tante segnalazioni, come i reparti di Ginecologia e Radiologia. Sicuramente, come sostenuto anche dal sindaco di Locri, Giuseppe Fontana, è necessario istituire un tavolo di concertazione con tutti gli attori coinvolti, cosicchè ciascuno con le proprie competenze, possa individuare soluzioni adeguate in virtù di questa prossima chiusura della Strada di Grande Comunicazione Jonio Tirreno, proprio per mettere in sicurezza quelli che sono i bisogni di questa vasta utenza e del presidio locrese».

La stessa Stanganelli ha altresì confermato, di aver avviato tutte le iniziative necessarie per la costituzione di parte civile in tutti i procedimenti penali per aggressioni ai danni del personale sanitario, come accaduto a Reggio Calabria, Vibo Valentia, Locri e più recentemente a Paola.

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