Ven. Mag 3rd, 2024

E’ morto Yuri Urizio, il 23enne ucciso soffocato a Milano: la mamma è di Reggio Calabria, spesso veniva in città

Non ce l’ha fatta Yuri Urizio, il 23enne aggredito nelle prime ore del mattino di mercoledì a Milano in viale Gorizia, a pochi passi dalla Darsena. Dopo due giorni di coma al Policlinico e un “cauto ma progressivo miglioramento” riscontrato ieri dai medici, è morto questo pomeriggio. Per la violentissima aggressione è finito in carcere Cubaa Bilel, un 28enne tunisino, irregolare in Italia, che fin dall’inizio ha dichiarato di avere bloccato la vittima perché l’aveva notata importunare una ragazza.

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Interrogato questa mattina dal gip Angela Minerva, alcune ore prima che venisse dichiarata la morte del giovane, l’arrestato ha spiegato di avere visto Yuri strappare di mano dei soldi ad una donna ucraina, non ancora individuata, che frequenta la zona e chiede spesso l’elemosina. Una versione, questa, che al momento non ha trovato riscontri nei filmati delle telecamere di sorveglianza, né nella testimonianza di un passante che ha assistito alla fase finale dell’aggressione. Convalidando l’arresto, al momento per il reato di tentato omicidio, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Nei prossimi giorni, dopo un’altra richiesta della Procura, verrà emessa una nuova misura cautelare per omicidio. Si dovrà valutare se nella forma volontaria o preterintenzionale. Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dalla Polizia e coordinate dal pm Luca Poniz, emergono “gravi indizi di colpevolezza” a carico di Bilel. Il tunisino, che al giudice ha detto di essere laureato in Economia, avrebbe iniziato a colpire la vittima a mani nude per poi stringergli il collo “per un tempo prolungato“, fino a soffocarlo. Come si legge nell’ordinanza, infatti, avrebbe mantenuto la presa per oltre 7 minuti, “tra le 3.52 e le 3.59“, con una “stretta a modo di tenaglia“, senza che Yuri potesse reagire, se non con “un movimento delle gambe” sempre “più debole“. Il giovane avrebbe, poi, lasciato la vittima soltanto all’arrivo di una volante della Polizia, che ha trovato il giovane a terra incosciente e ha tentato di rianimarlo con un massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo degli operatori del 118. Trasportato in codice rosso al Policlinico di Milano, è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva in coma farmacologico. Nelle prossime ore il pm titolare dell’inchiesta, condotta dalla Squadra mobile, disporrà l’autopsia sul corpo del 23enne.

Le parole del Sindaco di Milano Giuseppe Sala

Intanto, il sindaco di Milano Giuseppe Sala parla di “una tragedia di cui non possiamo che essere addolorati“, sostenendo la necessità di “dover fare di più“. “Sto cercando di preparare qualche misura e ipotesi di lavoro – ha aggiunto il primo cittadino – per rafforzare” la sicurezza. “Non è più un tema di definire dove sicurezza e insicurezza siano percepite o siano reali, ma è un problema vero. E capisco anche che spiegare a tutti che la responsabilità è molto delle forze dell’ordine serve a quel che serve. Dobbiamo sentire la responsabilità e di fronte a quella che è la situazione dobbiamo intensificare il nostro impegno“.

Chi era Yuri Urizio e il legame con Reggio Calabria, città della madre

Yuri, che avrebbe compiuto 24 anni il prossimo 30 ottobre, era originario di Como e si era trasferito a Milano per lavorare come cameriere, dopo un’esperienza in Costa Azzurra. Sui suoi profili social, tante foto di lui al lavoro, sia in Francia che in Italia. A Milano aveva anche prestato servizio al Maio Restaurant della Rinascente. In una delle ultime immagini condivise sul suo profilo Facebook, la madre, Giovanna Nucera, di Reggio Calabria, gli aveva lasciato un commento con un cuore e il messaggio “bello di mamma“. Il padre di Yuri, invece, era venuto a mancare alcuni anni fa. Proprio la madre reggina oggi scrive su facebook “Il miglior figlio che una mamma possa avere, Yuri mio“. Il ragazzo veniva spesso a Reggio Calabria con la madre a trovare i nonni.  “Eri sempre solare e una persona di un forte animo interno – scrive un ragazzo, ricordandolo -, che la pace sia con te, amico“.

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