L’Uncem Calabria, traendo spunto da un sondaggio lanciato in tutti i Comuni d’Italia dall’Unione nazionale sulla prevenzione e il contrasto agli incendi boschivi, intende porre l’accento su un ambito fondamentale in gran parte della regione, d’Italia e del resto del mondo in realtà.
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Fondamentale anche e soprattutto in una regione come la nostra in cui insistono oltre 630 ettari di bosco di alto fusto unitamente alla macchia mediterranea e all’altra vegetazione. Un verde che, come ovvio, è preziosissimo per l’ambiente. Ma purtroppo costantemente minacciato non solo dal progressivo innalzamento delle temperature, determinato dal cambiamento climatico globale con un alto rischio di incendi, bensì anche dall’opera nefasta ed esecrabile di autentici pazzi criminali che appiccano roghi per i più disparati motivi. Persone contro cui non soltanto ha fatto molto l’attività di controllo del territorio, svolta incessantemente dalle forze dell’ordine, ma anche la cosiddetta operazione aerea avviata dalla Regione a inizio estate.
Il riferimento è alla lungimirante strategia messa in campo da un ente che, per volontà del suo presidente in carica Roberto Occhiuto e dell’assessore al ramo Gianluca Gallo, ha stanato e fatto arrestare da carabinieri e polizia tanti piromani appunto incastrati dalle immagini fornite da droni fatti volare ad hoc. Un’iniziativa molto efficace che ha addirittura riscosso l’apprezzamento dei vertici della Protezione Civile nazionale. Comunque sia, tornando al questionario di Uncem, va aggiunto che è stato indirizzato alle Amministrazioni locali calabresi. E che si prefigge, come premesso, di capire a quale punto siano i piani per rispondere a eventuali emergenze ovvero, ancor più opportunamente, per prevenirle. Un progetto che può servire non solo a fini conoscitivi, ma anche come una sorta di verifica interna per gli enti locali sul delicato tema.
