Lun. Apr 29th, 2024

Le differenze tra i sistemi sanitari regionali sono ancora molto forti, nonostante le riforme che si sono susseguite negli ultimi anni. Queste differenze creano ingiustizie in termini di diritto alla salute e di accesso alle strutture e alle prestazioni sanitarie: per superarle è necessario un impegno da parte di tutti, a partire dallo Stato centrale, che deve assumersi maggiori responsabilità nei confronti delle regioni inadempienti. Ѐ quanto emerso nel corso del V modulo della XII edizione il Corso di management medico avanzato e di politiche sanitarie organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catanzaro, che si è tenuto nei giorni scorsi – nella sala “Catuogno” nella sede dell’Ordine in via Settembrini a Catanzaro. “Differenza tra sistemi sanitari regionali” è il tema della lezione tenuto dalla dottoressa Concetta Vaccaro, della Fondazione Censis di Roma.

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Un altro importante appuntamento formativo, quello del corso di management medico avanzato, voluto dal presidente dell’Ordine dei Medici di Catanzaro, il dottor Vincenzo Ciconte, e da tutto il consiglio direttivo. I lavori sono stati introdotti dal direttore scientifico del Corso, il dottor Lino Puzzonia.

“La spesa media pro capite per la sanità è molto più alta nelle regioni del Nord che nelle regioni del Sud, e questa non è una novità – afferma la dottoressa Vaccaro -. La disponibilità di posti letto ospedalieri è più alta nelle regioni del Nord che nelle regioni del Sud e presenza di servizi territoriali, come l’assistenza domiciliare integrata (ADI) e le attività di prevenzione, è più alta nelle regioni del Nord che nelle regioni del Sud”. La dottoressa Vaccaro ha anche proposto due soluzioni per superare queste differenze, vale a dire: un aumento delle responsabilità dello Stato centrale nei confronti delle regioni inadempienti, e un maggiore scambio di esperienze e best practices tra le regioni, al fine di diffondere le buone pratiche. “Le differenze tra i sistemi sanitari regionali sono un ostacolo alla realizzazione dei principi fondanti del SSN, quali l’universalismo e l’equità – ha spiegato ancora Vaccaro -. Per superare questo problema è necessario un impegno da parte di tutti, a partire dallo Stato centrale, che deve assumersi maggiori responsabilità nei confronti delle regioni inadempienti. Inoltre, è importante promuovere un maggiore scambio di esperienze e best practices tra le regioni, al fine di diffondere le buone pratiche e migliorare l’efficienza del sistema sanitario nazionale.

Aumento della spesa sanitaria nelle regioni del Sud, aumento della disponibilità di posti letto ospedalieri nelle regioni del Sud e sviluppo dei servizi territoriali nelle regioni del Sud: sono queste le misure sono necessarie per garantire a tutti i cittadini italiani un accesso equo alle cure sanitarie, indipendentemente dalla regione di residenza.

La segreteria organizzativa del Convegno è gestita dall’agenzia Present&Future.

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